{"id":55716,"date":"2023-05-16T18:00:00","date_gmt":"2023-05-16T16:00:00","guid":{"rendered":"https:\/\/www.autobusweb.com\/?p=55716"},"modified":"2023-05-16T11:11:43","modified_gmt":"2023-05-16T09:11:43","slug":"manutenzione-oggi-il-fleet-manager-nelle-aziende-tpl-il-mio-ruolo-che-cambia","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.autobusweb.com\/manutenzione-oggi-il-fleet-manager-nelle-aziende-tpl-il-mio-ruolo-che-cambia\/","title":{"rendered":"Manutenzione oggi, il fleet manager nelle aziende tpl: il mio ruolo che cambia"},"content":{"rendered":"\n
I cospicui investimenti che hanno interessato il trasporto pubblico locale italiano negli ultimi tre anni, supportati dal Pnrr e dagli altri fondi mirati, hanno consentito l\u2019acquisto di veicoli \u2018green\u2019 e di avviare la costruzione di attese infrastrutture di trasporto rapido di massa. Tuttavia, il cambiamento in atto \u00e8 pi\u00f9 profondo: le aziende di tpl potranno beneficiare delle novit\u00e0 solo se sapranno darsi un\u2019organizzazione adeguata, altrimenti le strutture dei costi rischiano di aumentare anzich\u00e9 risultare pi\u00f9 efficienti. Il progetto assi di Genova o le nuove tranvie di Bologna e Brescia, solo per fare qualche esempio, costituiscono novit\u00e0 presto visibili grazie ai cantieri che si renderanno necessari, ma a fronte di ci\u00f2 sono iniziati cambiamenti organizzativi altrettanto importanti che vale la pena esaminare. Le competenze precedentemente in capo all\u2019Ustif (Ufficio Sistemi di Trasporto a Impianto Fisso) sono gradualmente state rilevate da Ansfisa (Agenzia Nazionale per la Sicurezza delle Ferrovie e delle Infrastrutture Stradali e Autostradali), determinando un totale<\/strong> cambiamento di paradigma nell\u2019approccio alla sicurezza nei trasporti<\/strong>: da un sistema prescrittivo, che imponeva precise linee di azione (autorizzazioni, controlli annuali) e relative sanzioni in caso di inadempienza, e un\u2019unica figura di riferimento per le aziende individuata nel \u2018Direttore di Esercizio<\/strong>\u2019, si \u00e8 passati a un sistema basato sull\u2019analisi dei rischi<\/strong>.\u00a0<\/p>\n\n\n\n Ciascuna azienda che esercisce reti filoviarie, tranviarie, di metropolitana, ferrovie locali, ma anche ascensori, funicolari e scale mobili in servizio pubblico, si sta dunque dotando di un Sistema di Gestione della Sicurezza (SGS)<\/strong>, nell\u2019ambito del quale esaminare ogni sottosistema di interesse definendone responsabilit\u00e0 di gestione e manutenzione e conseguenti percorsi di acquisizione e mantenimento delle competenze. L\u2019Autorit\u00e0 di controllo, in questo caso, effettua audit finalizzati all\u2019effettivo rispetto di tale SGS con una maggiore responsabilizzazione dell\u2019intera struttura aziendale.<\/p>\n\n\n\n Per la gestione dei parchi veicoli vale la pena esaminare l\u2019organizzazione standard di una struttura di manutenzione secondo l\u2019approccio utilizzato da Ansfisa, che deriva da quanto gi\u00e0 da tempo in atto nel settore ferroviario come conseguenza dell\u2019applicazione, in ultimo, del Regolamento 779\/2019 UE. Proprio in questo campo, infatti, le politiche di \u2018fleet management\u2019 <\/strong>possono determinare la capacit\u00e0 di un\u2019azienda nel governare il cambiamento in atto<\/strong>. Nei semplici parchi di autobus, va ricordato, a partire dagli anni Ottanta, si \u00e8 assistito ad una progressiva esternalizzazione delle attivit\u00e0 manutentive <\/strong>secondo politiche di \u2018make or buy\u2019 non sempre univoche, con perdita in alcuni casi di quelle competenze interne fondamentali per affidare correttamente i servizi ad officine di autoriparazione e valutare la qualit\u00e0 tecnica del lavoro svolto, finendo per aumentare, anzich\u00e9 diminuire, i costi di manutenzione. Per le flotte pi\u00f9 complesse, a partire da quelle costituite da veicoli con differenti sistemi di propulsione fino a reti eterogenee di sistemi di trasporto, tale impostazione non appare sostenibile.<\/p>\n\n\n\n Lo schema di riferimento oggi adottato \u00e8 quello basato sulle \u20184 funzioni<\/strong>\u2019, nell\u2019ambito del quale intendiamo qui identificare le figure di riferimento descrivendo, per ciascuna di esse, ruoli e peculiarit\u00e0:<\/p>\n\n\n\n \u2022 Prima funzione:<\/strong> organizzazione della manutenzione. Tipicamente in capo ad una Direzione Tecnica, \u00e8 quella direttamente coinvolta nelle procedure di acquisto dei veicoli e nella definizione stessa del sistema di gestione. Il fleet manager \u00e8 la figura chiave.<\/p>\n\n\n\n \u2022 Seconda funzione:<\/strong> Ingegneria di manutenzione. Subordinata alla prima, ha lo scopo di gestire i piani di manutenzione aggiornandoli in funzione delle ricadute di esperienza dall\u2019esercizio o di un\u2019interlocuzione con i costruttori stessi<\/p>\n\n\n\n \u2022 Terza funzione:<\/strong> Gestione della manutenzione. Ha l\u2019obiettivo di recepire le necessit\u00e0 derivanti dalle scadenze associate al rispetto dei piani di manutenzione o quelle che derivano da richieste di intervento, disponendo quando occorre il fermo dei veicoli e la generazione di ordini di lavoro.<\/p>\n\n\n\n \u2022 Quarta funzione:<\/strong> Esecuzione della manutenzione. \u00c8 questa la funzione cui \u00e8 assegnata la responsabilit\u00e0 pratica degli interventi di manutenzione preventiva e correttiva, ed \u00e8 sottoposta alle logiche di make or buy nell\u2019ambito del sistema di gestione di sicurezza.<\/p>\n\n\n\n Impostare oggi l\u2019organizzazione del processo di fleet management in accordo con quanto sopra, \u00e8 un\u2019opportunit\u00e0 per tutte le aziende di tpl, a prescindere dagli obblighi o dal tipo di sistemi di trasporto che si gestiscono.<\/p>\n\n\n\nFlotte, come cambia la gestione<\/h2>\n\n\n\n