“È molto semplice collegare tre colonnine di ricarica alla rete, ma quando hai bisogno di caricare 50, 100, 1.000 bus elettrici, allora ti rendi conto che esiste un forte legame tra il sistema energetico e le operazioni. Gli operatori tpl si trovano così a dover pensare in modo diverso alle operazioni e ai costi, a capire le nuove tecnologie, trasformare le loro competenze e trovare i partner giusti”.

Le considerazioni di André Burdet, responsabile e-mobility e strategy in Hitachi Energy Grid Integration, ruotano attorno a un concetto che dovrebbe essere dato per scontato: la “battaglia” della transizione energetica nel trasporto pubblico sarà combattuta sul terreno dell’infrastruttura.

Questo sarà il punto di partenza del Sustainable Bus Tour 2022, il programma di webinar promosso dalla piattaforma Sustainable Bus, pubblicazione ‘sorella’ di AUTOBUS (alle spalle di entrambi i media c’è la stessa casa editrice Vado e Torno Edizioni). Un’iniziativa che sarà inaugurata il 17 marzo con un evento extra realizzato con il supporto di Hitachi Energy.

Un webinar il 17 marzo

Il webinar ““Powering the future of public transport. Charging strategies for bus fleets”, che come suggerisce il titolo si terrà in lingua inglese, mira a dare un contributo alla discussione su come strutturare una strategia di ricarica a prova di futuro per la propria flotta di autobus elettrici in un momento in cui l’aumento dei volumi dell’immatricolato a zero emissioni è a tutti gli effetti in corso.

Il webinar sarà aperto da una panoramica a cura dell’organizzazione internazionale del trasporto pubblico UITP e vedrà poi i contributi di città che hanno intrapreso la strada della transizione verso gli e-bus, come Brisbane in Australia, e di operatori tpl rappresentati nell’organizzazione tedesca VDV (presente con il responsabile di depositi, officine e mobilità elettrica Wolfgang Reitmeier). Infine, il punto di vista del costruttore di autobus sarà incarnato dal CEO di Ebusco Peter Bijvelds. I delegati di Hitachi Energy affronteranno il tema delle tecnologie e delle sfide dal punto di vista del fornitore dell’infrastruttura. Il programma definitivo sarà presto online.

Cosa succede quando il numero di e-bus e la potenza aumentano?

Diversi aspetti entrano in gioco quando si pianifica una transizione verso gli autobus a zero emissioni: i depositi da convertire, una crescente domanda di energia, la riorganizzazione di parcheggi e procedure in deposito, un’attenta pianificazione dei percorsi in funzione della posizione dei punti di ricarica.

E ancora: ricarica plug-in o a pantografo? Lenta o veloce? Nel deposito o al capolinea? Ricarica intelligente? Ma la domanda principale è questa: cosa succede all’aumentare del numero di e-bus e della conseguente domanda energetica?

Il mercato degli e-bus sotto i riflettori: la crescita è in corso

Uno sguardo al mercato: i paesi europei hanno visto l’entrata in funzione di oltre 3.000 e-bus nel 2021 (+50% rispetto al 2020). L’anno scorso gli e-bus hanno rappresentato oltre il 20% del mercato degli autobus urbani (21,7, nello specifico). Significa una crescita costante rispetto al 12% del 2019 e al 15% del 2020.

La quota di e-bus del 2021 è in linea con il 22,5% di autobus a zero emissioni obbligatorio nelle gare pubbliche nei paesi dell’Europa occidentale (come deciso dalla nota Clean vehicle directive). Dall’altra parte dell’Oceano Atlantico, la diffusione degli autobus a zero emissioni negli Stati Uniti ha visto una crescita del 27% nel 2021.

Un terzo dei 200.000 autobus del trasporto pubblico europeo sarà a zero emissioni entro il 2030, si legge in un recente rapporto della società di consulenza finanziaria ING. In quell’anno, secondo l’azienda, gli autobus a zero emissioni copriranno due terzi delle nuove immatricolazioni di autobus urbani.

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