Wayla, la startup che porta il trasporto on-demand (e condiviso) a Milano
Si scrive “Wayla”, ma si legge “uei là”, alla milanese, per intenderci. E proprio a Milano Wayla farà il proprio debutto a ottobre, lanciando un servizio di trasporto su richiesta, in sharing, che conterà inizialmente su una mini flotta di cinque mezzi, Fiat Ducato allestiti da Olmedo e a motorizzazione diesel, con capienza di 14 […]
Si scrive “Wayla”, ma si legge “uei là”, alla milanese, per intenderci. E proprio a Milano Wayla farà il proprio debutto a ottobre, lanciando un servizio di trasporto su richiesta, in sharing, che conterà inizialmente su una mini flotta di cinque mezzi, Fiat Ducato allestiti da Olmedo e a motorizzazione diesel, con capienza di 14 passeggeri ciascuno.
Abbiamo avuto modo di incontrare Alessandro Villa, uno dei cinque (giovani) ideatori e fondatori del progetto, che sarò in capo alle operations; Carlo, Michele, Mario e Niccolò gli altri quattro soci che hanno deciso di lanciarsi in questa avventura nel segmento del trasporto persone, che punta a inserirsi nelle lacune del trasporto pubblico locale e di quello privato (taxi, le cui tariffe fisse, peraltro, sono state appena alzate…), offrendo una soluzione comoda, sicura e facilmente accessibile, anche economicamente parlando.
Cosa è e come funziona Wayla
A differenza di altre esperienze simili, la particolarità di Wayla è quella di essere proprietaria dei mezzi (5 per iniziare, come detto, con l’obiettivo di moltiplicarli e di aprire le porte non solo ai passeggeri, ma anche alle motorizzazioni elettriche) e di voler fare affidamento su autisti dipendenti, scelta virtuosa. Alessandro ci racconta che sta sostenendo gli esami per ottenere la licenza di guida e la CQC, per poter subentrare in caso di emergenze. D’altronde, in fase di startup bisogna arrangiarsi e “sporcarsi le mani”. (Peraltro la ricerca di professionisti del volante è ancora in corso, per cui chi è interessato può fare domanda!)
La tecnologia che farà funzionare l’applicazione e dunque tutti gli ingranaggi di Wayla è fornita da Ioki, nota realtà specializzata in piattaforme di mobilità. Il progetto è il risultato proprio una collaborazione tra la startup Wayla (responsabile della gestione delle navette) e la società Ioki, di proprietà della DB (Deutschen Bahn), specializzata nella mobilità on-demand, che fornisce la prenotazione e la pianificazione del percorso e alimenta l’app. Milano sarà solo l’inizio: l’obiettivo è quello di “espandersi nelle principali città italiane ed europee”, ci confida Alessandro, prima ancora di metterlo nero su bianco ioki in un comunicato stampa.
Il servizio sarà attivo all’ombra della Madonnina all’interno del perimetro della circonvallazione filoviaria (90-91), con l’eccezione, per ora, del quartiere Città Studi, che nonostante si trovi al di fuori dell’anello verrà servito, visti i tanti, tantissimi giovani e studenti che vi ci abitano.
La mobilità on-demand di Wayla
Ecco, se vogliamo, è proprio questo il target dei Wayla: ragazze e ragazzi, anche fuorisede, non proprietari di auto privata, che hanno bisogno di una soluzione di mobilità a portata di mano, door to door. Il target di clientela della proposta di Wayla è appunto costituito da giovani studenti e professionisti, magari provenienti da altre città e che vivono temporaneamente a Milano pur non possedendo un’auto privata.Se della copertura geografica d’esordio abbiamo appena parlato, per quello che riguarda quella oraria si partirà con quattro giorni su sette: dalle 19 alle 3 della mattina, dal giovedì alla domenica e le navette effettueranno un servizio porta a porta senza fermate e orari fissi.
L’utente, tramite app, può prenotare il viaggio da un punto “A” a un punto “B” – entrambi di sua preferenza – e una volta stabilito il tragitto saprà già il prezzo fisso prima di prenotare, indipendentemente da quante persone viaggeranno a bordo.
L’algoritmo sviluppato da ioki raggruppa automaticamente i passeggeri con percorsi simili in gruppi di corse. Gli utenti potranno richiedere corse da punto a punto tramite un’app e condividere il viaggio in tutto o in parte con altri passeggeri, ottimizzando l’uso del veicolo. L’obiettivo è quello di integrarsi nei sistemi di mobilità delle grandi città, contribuendo a un ecosistema che renda sempre meno necessario l’uso dell’auto privata.
“Vivendo a Milano e leggendo le cronache locali degli ultimi temoi, è evidente la mancanza di soluzioni di trasporto a disposizione dei cittadini, soprattutto nelle ore serali. Wayla offrirà finalmente un’alternativa sicura, economica e sostenibile a residenti e turisti, garantendo un servizio di qualità grazie alla gestione diretta di veicoli e autisti e all’esperienza impareggiabile del nostro partner ioki”, commenta Alessandro Villa, COO di Wayla. Che a seguire entra ulteriormente nel merito: «Di notte la frequenza dei mezzi pubblici è ridotta o assente e c’è un innegabile problema di sicurezza, molto sentito soprattutto dalle donne. I taxi, se ci sono, costano. Insomma, ci inseriamo in un mercato dove le opzioni di trasporto sono oggettivamente assenti, garantendo un viaggio in sicurezza, visto che i nostri autisti e i nostri utenti avranno un sistema di riconoscimento».
Benjamin Pfeifer, amministratore delegato della società di software-as-a-service ioki, a proposito del lancio previsto in autunno sotto lo sguardo vigile e attento della Madonnina, chiosa: “Chiunque sia in giro per Milano la sera a volte aspetta invano un taxi. Noi vogliamo cambiare questa situazione. È sufficiente scaricare l’applicazione, registrarsi e si è pronti a partire. Siamo sicuri che i milanesi ne saranno entusiasti quanto noi».