Vita da autista, toni tranquilli con il conducente [VIDEO]
di Gianluca Celentano, conducente bus Se c’è qualcosa che si deve evitare con un qualsiasi lavoratore è l’alzargli la voce per prevaricare una sua decisione. Assolutamente da evitare anche con un conducente e vi spieghiamo il perché. Il nostro simpatico autista non si scandalizza assolutamente per un tono più vivace, ma l’atteggiamento crea inutili tensioni […]
di Gianluca Celentano, conducente bus
Se c’è qualcosa che si deve evitare con un qualsiasi lavoratore è l’alzargli la voce per prevaricare una sua decisione. Assolutamente da evitare anche con un conducente e vi spieghiamo il perché.
Il nostro simpatico autista non si scandalizza assolutamente per un tono più vivace, ma l’atteggiamento crea inutili tensioni che si possono ripercuotere sulla precisione del servizio, soprattutto se arrivano quando sta guidando. L’ampia attenzione che impegna per la conduzione del mezzo, sconosciuta ai viaggiatori, non si limita solo al tenere in mano un volante, ma a continui controlli esterni (viabilità) e interni (condizione dei viaggiatori). Urtare la sua professionalità e dignitàè molto facile, va detto che oggi l’uso delle buona educazione è sempre più in disuso, convinti che se si paga il noleggio tutto è permesso. Un aspetto cruciale che si traduce in scarsa motivazione per il mestiere.
Con l’avvento dei navigatori sugli smartphone quante volte vi sarà capitato che dal remoto fondo del vostro torpedone si alzasse un’anonima voce che strepitasse: “hai sbagliato strada!” Per chi guida da anni un’auto o un furgone, tante tipologie di manovre sono assolutamente sconosciute, così come l’individuazione di strade ad hoc per un autobus. Ci sono poi gli “attacchi” vocali” lanciati da indisciplinati automobilisti o pedoni, di qualche vigile un po’ troppo sceriffo e di qualche capo movimento un po’ agitato. Anche durante le manovre, quando si aiuta un collega, uno solo deve parlare (non urlare).
L’autista e i bulli
Lavorare con i giovani è piacevole e impegnativo al tempo stesso, meglio quindi essere espliciti sin da subito. Patti chiari e viaggio sereno! Come illustrava una veritiera vignetta sui social, i più casinisti occuperanno i posti imboscati dietro, lasciando al centro i compagni calmi e davanti i secchioni. Se siamo fortunati utilizzeranno i sacchetti per le cartacce, ma quasi sempre riescono a portare a bordo (con il benestare di molti prof) bibite, cibo e…. Anche i monopattini vanno nelle bagagliere come le borse e le soste del bus vanno pianificate prima del viaggio. Essere simpatici ma autorevoli non è affatto facile ma necessario. Le testimonianze di situazioni degenerate che hanno visto l’intervento delle forze dell’ordine non sono poche; quando si supera il limite, se non è il capo gruppo o il prof a occuparsi dell’ordine, dobbiamo attivarci noi per la sicurezza del viaggio.
Il video di Roberto Merlini:
Chiamo in azienda!
Lavorando con le persone può capitare non di rado che questi vogliano contrattare sull’itinerario pianificato, sulle fermate piuttosto che gli orari. Con modi un po’ subdoli qualcuno può farci intendere che contatterà l’azienda per cambiare le carte sul tavolo. Per noi suona come una fastidiosa intimidazione, ma a far fede è ciò che l’ufficio noleggio ha pattuito preventivamente con il gruppo (sempre che l’abbia fatto…) e le nostre condizioni di riposo. In questo caso che chiamino pure chi vogliono.
Il video di Roberto Merlini: