Testo di Gianluca Celentano
Video di Roby Merlini,
conducenti bus

Sperando che questo racconto possa suonare come un’utile e leale vademecum per i giovani che nonostante qualche resistenza vogliono avvicinarsi a questa professione che ti mette alla prova, elenco gli aneddoti delle specialità che si incardinano nel lavoro del conducente.

La linea

I servizi di linea si suddividono in due famiglie, il tpl e la media o lunga percorrenza. Per molti sono un po’ monotone, ma garantiscono orari certi di lavoro, salvo i ritardi per traffico.

Senza avere necessariamente un’esperienza nel gran turismo, rappresentano un’opportunità di poter effettuare straordinari, in particolare nelle linee locali. Un impiego dove essere accompagnati dalla semplice filosofia e buonsenso oggi serve a poco. Le titubanze verso questo servizio di per sé monotono sono legate all’aggressività della società, al traffico indisciplinato e nell’attesa di una agevolazione fiscale nelle buste paga. Tempo addietro sottolineai su base volontaria, la prospettiva di offrire al conducente la diversificazione dell’esercizio, quanto meno per ridurre la monotonia di una nastro d’impiego un po’ troppo lungo.

Nelle metropoli e nel traffico intenso diventerai un cesellatore trovandoti obbligato a effettuare passaggi al millimetro per non bloccare tutto il traffico. Meglio va per la lunga percorrenza, dove nei primi viaggi apparirà interminabile, poi ti accorgi che l’Italia è davvero piccola.

Può capitare di dormire fuori e quasi sempre hai la tua confortevole camera in hotel, altre volte devi condividere una stanza. Qui è meglio creare un gruppo affiatato di autisti, aspetto a volte un po’ tralasciato da qualche società.

Il noleggio

Nel noleggio sei un vero e proprio capitano e in passato, dopo una certa esperienza sulla linea, si optava per il gran turismo, ossia lo pseudo del noleggio un tempo più retribuito. Qui l’apertura mentale dell’avventuriero viene fuori apprezzando gli aspetti più belli del viaggiare. Se sei un appassionato meccatronico saprai fare delle diagnosi tecniche, ma soprattutto devi essere un buon calcolatore o, come dice Riccardo Verona di AN.BTI, un bus manager. Cerca di consultare le mappe satellitari sui luoghi di carico/scarico e sui principali percorsi, se hai dimestichezza con le cartine cartacee ancora meglio. Gli autisti anziani mi raccomandavano: “non farti mai scrupolo a controllare più volte un percorso e non ascoltare chi ti mette fretta”.  Le retribuzioni nel GT seguono in molti casi l’esperienza e l’effettiva capacità, è c’è da dire che oggi risulta più facile trovare un compromesso economico-lavorativo interessante con un vettore privato rispetto al tpl che segue schemi standard che deve rendicontare.

La montagna

Indipendentemente dal tipo di servizio si stia svolgendo, questa condizione è solo una variante morfologica del territorio, ma occhio a sottovalutarla. Infatti è tra le condizioni assolutamente più selettive per un autista, un po’ come le retromarce.

Puoi incontrarla sia con la linea sia con il noleggio, magari per una deviazione forzata e, alcune sane “scuole di pensiero”, sostengono che l’autista vero si veda proprio in montagna. Una guida morbida priva di scossoni che arrecano nausea ai trasportati, sono solo alcuni degli accorgimenti nei tornanti. Prevedere i movimenti degli altri veicoli anticipando o ritardando l’ingresso in una curva  o in un passaggio stretto, magari a  senso unico alternato o, il tracciare la giusta traiettoria in un tornante, sono solo alcune delle astuzie che arrivano con l’esperienza e con le ore di guida, anche se verrebbe istintivo parlare di ore di pilotaggio… Instaurare a bordo un clima rispettoso tra viaggiatori e autista è fondamentale.

Provate solo a pensare se durante un passaggio ostico non percepito come tale da un polemico passeggero, questo cominciasse per qualsiasi motivo ad inveire pretese contro il conducente.

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