di Gianluca Celentano, conducente bus
video di Roberto Merlini, autista

Le capacità empatiche del conducente verso i viaggiatori sono fondamentali, ma è bene ricordare che le decisioni le prende lui, l’autista, non il gruppo. Questo concetto assume oggi un valore rilevante se consideriamo qualche brutta abitudine di alcune comitive nel contravvenire a quanto riportato su un “chiaro” foglio di viaggio. (ammesso che sia chiaro…).

Un po’ come in aereo: il briefing

Diversi colleghi esperti nel GT non hanno dubbi: “Patti chiari e viaggio sereno!” Un video o una presentazione nel corridoio del bus possono fare in molti casi la differenza, si pensi solo alle agitate scolaresche, al cibo portato a bordo furtivamente, magari insieme a qualche bottiglia o, peggio, monopattino. Aver cento occhi a volte non basta nella complessa e incompresa professione del conducente, in particolare quando i viaggiatori si convincono erroneamente che: “Siccome ho pagato viaggio e faccio ciò che voglio”.

Le tipologie di servizi

Nell’ambito dei pullman di noleggio possono esercitarsi sostanzialmente tre tipologie di viaggi: i transfert (trasferimenti da e per), gli shuttle (una linea privata) e il noleggio (viaggio con itinerari). Tre attività importanti e utili, oltreché un antidoto per ridurre il traffico privato, ma anche la soluzione indovinata per la sostenibilità ambientale. Viaggiare con un confortevole autobus è sinonimo di sicurezza e di raggiungere in pieno relax la propria destinazione. In molti casi si sono ahimè esaurite alcune regole di buona educazione e di sicurezza personale durante i viaggi collettivi ad esempio: il parlare ad alta voce, magari al telefono nei posti dietro al conducente, l’alzarsi durante la marcia, piuttosto che la convinzione che la comoda poltrona funga anche da cestino. Rispetto al servizio Tpl dove un bizzarro viaggiatore compie qualche fermata e poi scende, nel noleggio è bene essere chiari sin da subito per evitare sorprese in una professione già di per se piena di imprevisti.

No ai suggerimenti

Oggi l’autista, nonostante il termine sia un po’ troppo “generico” – come abbiamo visto in precedenza: è un tecnico e ciò che infastidisce maggiormente un addetto ai lavori, è incontrare persone che vogliono sostituirsi alla sua professione. Magari per suggerirgli la strada seguita di nascosto sul telefonino o chiedergli deviazioni improponibili.  Ci sono un’enormità di motivi per i quali conducenti e aziende preferiscono seguire certi itinerari piuttosto che altri o, concordino  scelte di soste e pause ben precise con i clienti. Probabilmente anche alcune agenzie dovrebbero essere più ferme avendo un ruolo più rilevante quando sottopongono un programma, mentre diversi vettori potrebbero essere più scrupolosi nelle disposizioni, ma anche controllare  i percorsi assegnando per certi servizi bus con le dimensioni adatte.

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