Next Mobility Exhibition 2024, work in progress. L’evento internazionale biennale dedicato a soluzioni, tecnologie, mezzi e politiche per un sistema di mobilità delle persone integrato, innovativo e sostenibile, torna dall’8 al 10 maggio prossimo a Milano.

Nel mentre sta prendendo forma l’offerta formativa della tre giorni, per raccontare l’alternativa sostenibile per il trasporto persone. NME, infatti, sta già lavorando alla realizzazione di un palinsesto convegnistico, ideato e coordinato dal Comitato Tecnico Scientifico presieduto dal Professor Pierluigi Coppola (Politecnico di Milano, Dipartimento di Meccanica), di cui fanno parte associazioni nazionali e internazionali, realtà accademiche e le associative che rappresentano le varie sfumature della transizione energetica. Il tutto con il supporto di Agens, Anave Asstra, le tre associazioni italiane che rappresentano il mondo del trasporto collettivo su gomma, che hanno rinnovato l’adesione al progetto.

Il contesto italiano: focus sul tpl

Secondo i dati Asstra, il settore del trasporto pubblico in Italia genera un fatturato di circa 12 miliardi di euro all’anno, con oltre 5,5 miliardi di passeggeri trasportati e occupa oltre 124.000 addetti e in grado di creare valore per i territori e sviluppi economico e occupazionale di grande portata. In questo contesto si registra però un potenziale inespresso: circa l’85% degli italiani ancora oggi utilizza il mezzo privato. Una scelta che, purtroppo, impatta sulla congestione delle città e sul costo sociale per gli incidenti stradali che in Italia è di circa 18 miliardi euro all’anno (0,9% del PIL), cui si aggiungono i costi sociali per l’inquinamento che ammontano a 1.400 euro per ogni cittadino, equivalente a circa il 5% del PIL.

Come invertire questa tendenza? Come ottimizzare i finanziamenti pubblici e aumentare, come da programma, la quota modale del 10% entro il 2030? Domande su cui il comparto si confronta ormai da anni, ma che non hanno ancora trovato una risposta strutturale. Proprio in relazione a questo tema, con il supporto di Agens, Anav e Asstra, a NME verrà presentato uno studio realizzato dal Politecnico di Milano, che ha l’obiettivo di analizzare i benefici economico-sociali di un trasporto pubblico locale integrato, sostenibile e capillare. Il tutto tratteggiando gli investimenti strutturali sul servizio che il settore necessita per il suo rilancio. Se da un lato, infatti, gli investimenti per il rinnovo del parco circolante sono tangibili (per la prima volta in Italia l’età media del parco bus è al di sotto dei 10 anni), dall’altro gli investimenti sul servizio sono ancora insufficienti soprattutto in questo contesto. La spinta inflattiva, il caro energetico, il calo strutturale della domanda (meno 15% rispetto al 2019), l’aumento dei costi di gestione dei mezzi a emissione zero e la carenza di autisti sono infatti tutti elementi che frenano lo sviluppo del comparto e penalizzano l’equilibrio economico delle aziende del settore.

Trasporto turistico: la strategia nazionale

A NME non si parlerà solo di trasporto pubblico locale. Grande spazio sarà riservato anche al settore delle linee commerciali che, dopo l’ondata del Covid, hanno ritrovato vigore. Il 9 maggio, secondo giorno di manifestazione, ANAV presenterà un importante studio realizzato dal professor Paolo Beria del Politecnico di Milano per tratteggiare la nuova strategia nazionale per il trasporto con autobus e il turismo. Il trasporto commerciale è infatti una parte fondamentale dell’economia del nostro Paese. Le autolinee commerciali, nel 2019 (ultimo dato disponibile), fatturavano 400 milioni di euro all’anno impiegando 1.700 autobus e 3.500 addetti, mentre il settore del noleggio autobus fatturava 2,2 miliardi di euro impiegando 24.000 autobus immatricolati e 25.000 addetti. L’obiettivo dello studio del Professor Beria è la definizione di possibili linee strategiche per il settore capaci di riattivare la domanda.

La transizione energetica

Sull’onda del Pnrr in Italia si assiste a un forte rinnovo del parco circolante che, per la prima volta negli ultimi 30 anni, tocca la soglia dei 10 anni di età media. Secondo i dati di Anfia, al terzo trimestre 2023 sono stati immatricolati 3.068 autobus (sopra le 8 tonnellate) contro i 1.643 al 30/9 2022. Un’impennata che si traduce in un +87,8%. Su un totale di 3.068 unità, a fare la voce del padrone sono i Classe II, che pesano per oltre la metà dell’immatricolato, con 1.647 pezzi. Appena sopra le mille unità i Classe I (1.002), mentre si attestano a 403 i Classe III. Continua il boom degli elettrici, che passano da 85 a 219 unità (+157,6%). Grande crescita per gli ibridi (+552,3%), +100% per gli ibridi metano/elettrico, infine +105,9% per gli ibridi puri. Numeri che stanno modificando nel profondo gli assetti e le esigenze delle aziende di trasporto. In occasione di Next Mobility Exhibition saranno presentate le best practices italiane. Sotto i riflettori Milano, Roma, Napoli e Catania, città che hanno investito per traguardare un trasporto pubblico a emissioni zero nel breve periodo. La transizione energetica non implica solo la messa in servizio di autobus a zero emissioni: le infrastrutture di ricarica e i nuovi profili professionali rappresentano, infatti, due elementi chiave di questo passaggio. 

Il Centro Nazionale per la Mobilità Sostenibile

Presentato in occasione di NME 2022, il Centro Nazionale per la Mobilità Sostenibile (MOST) ritornerà protagonista in Fiera Milano, dove, in occasione di NME 2024, presenterà i primi progetti avviati che trasformeranno lo scenario italiano. Il MOST nei primi tre anni (2023-2025), effettuerà un investimento di 394 milioni di euro, con un totale di 696 ricercatori dedicati, di cui 574 saranno neoassunti. Questi numeri evidenziano l’entità di un progetto volto a costituire un efficace motore di crescita e sviluppo nel settore della mobilità. Il Centro si propone come un’istituzione con una chiara missione: guidare la transizione verso una mobilità sostenibile e digitale, contribuendo alla trasformazione industriale del settore e collaborando con le istituzioni locali per implementare soluzioni moderne, sostenibili e inclusive nelle città e nelle regioni del Paese. Il Centro nazionale per la mobilità sostenibile rappresenta una risposta tangibile alle esigenze di sviluppo di un settore cruciale per l’economia, stimando di raggiungere un valore complessivo di 220 miliardi di euro entro il 2030 e assorbire il 12% della forza lavoro. In questo scenario, le istituzioni comunitarie s’impegnano a promuovere una nuova mobilità sostenibile, seguendo le linee guida del Green New Deal.

Mobility as a service

La digitalizzazione del settore, l’evoluzione rapida dello sharing mobility, l’integrazione modale e, più in generale, il MaaS (Mobility as a Service), sono i driver del mercato intorno a cui ruoterà l’offerta di NME 2024. «In Italia ci sono sperimentazioni attualmente in corso in sei città (Roma, Milano, Napoli, Torino, Firenze, Bari) e a breve verrà estesa a livello regionale, promossa dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. La sperimentazione mira a valutare il modello di gestione dati attraverso la piattaforma nazionale (DS&SRF) che consentirà ai MaaS Operator di monitorare in modo centralizzato i servizi di trasporto, semplificando l’accesso per gli utenti e offrendo soluzioni di viaggio integrate». Un sistema che: «permetterà anche di monitorare l’impatto sulla domanda, il grado di soddisfazione degli utenti e il livello di utilizzo dei servizi integrati offerti» – ha dichiarato Pierluigi Coppola, presidente del Comitato Tecnico Scientifico di NME. All’interno del palinsesto di NME saranno analizzati i dati e presentati i primi risultati di questo importante progetto che ha l’obiettivo di integrare i vari sistemi di trasporto aumentando la qualità dell’esperienza di viaggio.

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