Verso la gara per il tpl in Umbria: «Enormi vantaggi per utenti ed enti»
L’imminente gara per i servizi di Trasporto Pubblico Locale regionale dell’Umbria offre l’occasione per una profonda revisione degli standard di qualità previsti per i servizi stessi, fermi ormai da troppo tempo a parametri individuati quasi 20 anni or sono. Altre Regioni hanno fatto passi avanti da gigante mentre l’Umbria è rimasta al palo e le conseguenze negative […]
L’imminente gara per i servizi di Trasporto Pubblico Locale regionale dell’Umbria offre l’occasione per una profonda revisione degli standard di qualità previsti per i servizi stessi, fermi ormai da troppo tempo a parametri individuati quasi 20 anni or sono. Altre Regioni hanno fatto passi avanti da gigante mentre l’Umbria è rimasta al palo e le conseguenze negative in termini di utilizzo dei mezzi pubblici si possono rilevare facilmente.
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È per questo che l’Assessorato alle Infrastrutture e Trasporti punta a valorizzare gli elementi più evidenti che saranno oggetto di profondo miglioramento del servizio: dotazioni dei mezzi per disabili fisici e sensoriali; informazioni all’utenza; monitoraggio automatico della regolarità e puntualità del servizio; integrazione tariffaria regionale unificandola in tutta l’Umbria; introduzione del trasporto a chiamata ove migliorativo del rapporto costi/ricavi.
Appare quindi chiaro come il progetto di gara in corso, voluto dalla Giunta, non solo consentirà, a parità di condizioni, di evitare in modo significativo entro certi limiti l’incremento del costi del tpl per le casse pubbliche di Regione, Province e Comuni, non solo consentirà di gestire le politiche del trasporto all’ente pubblico disponendo dei dati essenziali per fare le scelte più opportune ma darà la possibilità ai cittadini di utilizzare al meglio i mezzi, venendo a conoscenza in tempo reale di tutta una serie di notizie, come sopra specificato, in modo da ridurre i tempi di attesa e programmare meglio il proprio tempo libero.
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Una scelta coraggiosa di alta qualità, in qualche modo rivoluzionaria rispetto alla situazione odierna in cui, di fatto, l’ente pubblico dipende dal proprio gestore privato, una sorta di sudditanza quanto mai inopportuna. Quindi chi si oppone alla gara, su cui peraltro è stato ottenuto il placet dell’Art per i lotti in cui è suddiviso l’unico bacino regionale, non tutela l’interesse generale ma forse quello proprio ed è portatore di una logica di conservazione piuttosto che puntare all’obiettivo della innovazione, della automazione delle procedure, alla soddisfazione dell’utenza.