VDL e Dumarey sarebbero interessati a Van Hool, a un passo dalla bancarotta
Il fallimento di Van Hool sembra essere ormai inevitabile, ha dichiarato il crisis manager Marc Zwaaneveld (nominato all’inizio del 2024, per gestire appunto la crisi dell’azienda), in un’intervista a De Standaard. Al quotidiano belga, Zwaaneveld ha rilasciato pesanti recriminazioni nei confronti della famiglia di Van Hool. Inoltre, la produzione dei trambus per Parigi ĆØ ad […]
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Il fallimento di Van Hool sembra essere ormai inevitabile, ha dichiarato il crisis manager Marc Zwaaneveld (nominato all’inizio del 2024, per gestire appunto la crisi dell’azienda), in un’intervista a De Standaard. Al quotidiano belga, Zwaaneveld ha rilasciato pesanti recriminazioni nei confronti della famiglia di Van Hool. Inoltre, la produzione dei trambus per Parigi ĆØ ad alto rischio, in quanto – dice – “costano troppo per essere prodotti”.
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Van Hool chiede il sostegno dei creditori per proseguire la trattativa con le banche e il governo per il piano di risanamento
L’11 marzo Van Hool ha annunciato l’intenzione di interrompere la produzione di autobus urbani (e di trasferire l’attivitĆ in Macedonia). Nei giorni seguenti, l’azienda ha chiesto protezione dai creditori. Oggi, 26 marzo, Van Hool ha mandato a casa i lavoratori, anche se questi si sono presentati al lavoro come sempre (e i sindacati, a quanto pare, sono ancora in attesa di comunicazioni ufficiali da parte dell’azienda).
Ā«Ci sono ancora soldi fino al 31 marzo (e il pagamento ai lavoratori ĆØ assicurato fino a quel giorno), dopodichĆ© le casse saranno completamente vuote. L’unica possibilitĆ di salvare i posti di lavoro e il know-how ĆØ quello di trovare un acquirente dopo il fallimento”, si legge nell’intervista di De Staandard. La notizia ĆØ che ci sono due parti interessate: una ĆØ il produttore olandese di autobus Vdl (in associazione con un partner che viene tenuto riservato), mentre il secondo candidato ĆØ il Gruppo Dumarey (che alla fine del 2023 ha rilevato la casa madre di Mellor, WN VTech).
Trambus per Parigi, futuro ĆØincerto
Secondo il quotidiano fiammingo De Tijd, il debito di Van Hool ammonterebbe a quasi 400 milioni di euro. E come riportato dallo stesso media, l’onere del debito ĆØ esclusivamente a carico della societĆ a responsabilitĆ limitata Van Hool. Tuttavia, una parte della famiglia, con la holding di famiglia Immoroc, possiede ancora gli edifici e i siti produttivi di Lier (vicino ad Anversa, in Belgio) e inMacedonia. Queste immobilizzazioni non sono coperte dall’imminente fallimento e questo complica l’acquisizione e il rilancio.
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Van Hool sarebbe pronta a interrompere la produzione di autobus per dedicarsi solo ai coach
Nell’intervista a De Staandard viene chiesto a Marc Zwaaneveld dei trambus per Parigi, presentati a Busworld e la cui consegna ĆØ appena iniziata. Questa la sya risposta, che lascia poco, pochissimo spazio a interpretazioni: Ā«Penso che questi trambus siano bellissimi, ma costa troppo produrli. Quindi, come per gli altri autobus urbani, penso che non guadagniamo abbastanza da questi mezzi, per cui ĆØ meglio interrompere la produzione. Spetta all’acquirente decidere se adottare questa strategia“, ha dichiarato Zwaaneveld a De Staandard.
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Zwaaneveld a De Staandard: Ā«Il rilancio era fattibile, la famiglia Van Hool lo ha bloccatoĀ»
L’obiettivo del crisis manager era quello di rilanciare l’azienda attraverso un piano di risanamento. Ā«Le banche e il governo hanno dovuto fare da ponte. Solo dopo qualche anno, quando l’azienda sarebbe tornata sana, si sarebbe dovuto trovare un soggetto esterno. Il successo del mio piano non dipendeva dalla possibilitĆ di trovare o meno un soggetto industriale. Nel mio scenario, questo avrebbe dovuto essere cercato solo in un secondo momentoĀ». Qualcosa perĆ² ĆØ andata storta e Zwaaneveld punta il sito contro a famiglia Van Hool: Ā«Sapevo che la famiglia Van Hool non era allineata, mentre il governo e le banche avevano davvero l’intenzione di trovare una soluzione. Il piano che avevano davanti era molto impegnativo ma fattibile. Ho puntato molto su questo, ma i Van Hool hanno detto di no…Ā»