«L’autobus è il mezzo su gomma più sicuro. Meno del 2 per cento dei veicoli coinvolti in incidente è un autobus (dati Istat 2015), mentre tra 1980 e 2015 è emerso che meno dell’1 per cento delle persone coinvolte in un incidente era a bordo di un bus». A parlare è Alessandro Smania, direttore marketing di Man Italia, intervenuto questa mattina (venerdì 28 aprile) al seminario professionale “Il trasporto di persone in sicurezza“, tenutosi al polo fieristico di Verona su organizzazione di Verona Strada Sicura e in collaborazione con una fila di partner (Polizia Stradale di Verona, Polizia Municipale di Verona, MCTC di Verona, SUEM 118 Verona Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata, Vigili del Fuoco e Centro di Medicina del Sonno di Negrar).

L’iniziativa ha goduto della partnership di Atv (Azienda trasporti Verona) e di Man. Il presidente dell’azienda di tpl Massimo Bettarello, in uno degli interventi di apertura, ha richiamato l’attenzione dei conducenti presenti in sala sul tema delle distrazioni causate dal telefonino: «Stiamo pensando all’introduzione di forme più sostenute di controllo per l’uso dello smartphone durante la guida», ha affermato. Il comandante della Polizia municipale di Verona Luigi Altamura ha stretto il focus sulle gite scolastiche, fornendo i numeri del progetto “Gita sicura“, che prevede una collaborazione tra scuole e polizia nel controllo degli autobus prima delle partenze per i viaggi d’istruzione: «Nel 2014-15 abbiamo effettuato 21 controlli. Nei primi sei mesi del 2016 sono stati 57 i bus esaminati, su 182 richieste da parte delle scuole. Abbiamo riscontrato un’unica violazione. Quest’anno i controlli sono stati 86, con 6 violazioni».

Man su rinnovo autobus e guida autonoma

Man, nelle parole di Smania, ha posto l’accento sul rinnovo del parco circolante, ricordando che «oggi siamo fanalino di coda in Europa con 12,5 anni di età media dei mezzi», per poi proiettare lo sguardo verso il futuro: «L’autobus di domani vedrà un’introduzione sempre più forte dell’elettronica, attraverso sistemi come la frenata anticollisione, o le telecamere perimetrali che annullano il problema dell’angolo cieco, fino a dispositivi che riconoscono se il conducente è attento e vigile. Ci sono centraline già in fase di test che valutano come cambia lo stile di guida del conducente, suggerendo una pausa all’occorrenza». «La guida autonoma è un argomento scottante. Molte case ci stanno lavorando. Ma ci sono problematiche etiche: vogliamo veramente far scegliere a un veicolo (a un insieme di chip) se sacrificare la nostra vita o quella di un pedone sbucato improvvisamente in strada? L’introduzione di forme di guida autonoma sarà molto graduale».

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