Tutti gli autobus urbani dovranno essere a emissioni zero entro il 2035 e al 90% emission free al 2030. Esentati, invece, i Classe II. Questa, in estrema sintesi, il risultato delle trattative in Europa sugli standard di emissioni di CO2.

Ciò fa seguito alla proposta della Commissione europea presentata il 14 febbraio 2023, che fissata l’obiettivo zero emission per i nuovi autobus urbani nel 2030, seguita nell’ottobre 2023 da una proposta di emendamento del Consiglio che mirava a spostare l’obiettivo del 100% di emissioni zero per gli autobus urbani al 2035, fissando al contempo un obiettivo intermedio dell’85% per questa categoria entro il 2030.

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Road to “emissions zero”

“L’obiettivo dell’accordo provvisorio è ridurre ulteriormente le emissioni di CO2 nel settore del trasporto stradale e introdurre nuovi obiettivi per il 2030, 2035 e 2040. Le nuove norme contribuiranno a soddisfare le ambizioni climatiche dell’UE per il 2030 e a raggiungere la neutralità climatica entro il 2050″, afferma il Consiglio dell’UE in una nota stampa.

La proposta mira inoltre a incoraggiare una quota crescente di veicoli a emissioni zero (ZEV) nel parco veicoli pesanti dell’Ue, garantendo al contempo il mantenimento e il rafforzamento dell’innovazione nel settore e della sua competitività.

L’accordo è provvisorio in attesa dell’adozione formale da parte di entrambe le istituzioni. L’accordo provvisorio sarà ora sottoposto ai rappresentanti degli Stati membri in seno al Consiglio e alla commissione ambiente del Parlamento per l’approvazione. Se approvato, il testo dovrà essere adottato formalmente da entrambe le istituzioni.

Obiettivi di riduzione delle emissioni di CO2: le esenzioni

I co-legislatori hanno deciso di ampliare il campo di applicazione del regolamento per assoggettare quasi tutti i nuovi veicoli pesanti con emissioni di CO2 certificate – compresi gli autocarri più piccoli, gli autobus urbani, i coach e i rimorchi – agli obiettivi di riduzione delle emissioni.

Un’esenzione dagli obiettivi di riduzione delle emissioni di CO2 stabiliti dal regolamento si applicherà a: produttori di piccoli volumi e veicoli utilizzati per l’industria mineraria, la silvicoltura e l’agricoltura; veicoli utilizzati dalle forze armate e dai vigili del fuoco; veicoli utilizzati per la protezione civile, l’ordine pubblico e l’assistenza medica.

L’accordo provvisorio estende il campo di applicazione del regolamento anche ai veicoli professionali, come i camion della spazzatura o le betoniere, in una fase successiva (2035). Inoltre, la Commissione analizzerà la possibilità di includere nel campo di applicazione anche gli autocarri più piccoli (sotto le 5t).

Le grandi novità riguardano il ripotenziamento: “L’accordo provvisorio affronta anche la questione dei veicoli retrofittati, cioè dei veicoli convenzionali convertiti in ZEV, consentendo il trasferimento di tali veicoli tra i produttori”. I colegislatori hanno concordato di incaricare la Commissione di valutare, entro il 2025, la necessità di facilitare l’adozione sul mercato dei veicoli HDV retrofittati attraverso norme armonizzate per la loro omologazione”.

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