Tutto quello che avreste voluto sapere sul MaaS (ma non avete mai osato chiedere)
Parafrasando il titolo celebre film di Woody Allen, ecco la nostra piccola guida per capire (meglio) di cosa si sta parlando quando fa capolino questa strana parola, MaaS. Innanzitutto, MaaS è l’acronimo di Mobility as a Service. Quattro lettera che vanno a indicare un nuovo modo di concepire, strutturare e utilizzare la mobilità, che al […]
Parafrasando il titolo celebre film di Woody Allen, ecco la nostra piccola guida per capire (meglio) di cosa si sta parlando quando fa capolino questa strana parola, MaaS.
Innanzitutto, MaaS è l’acronimo di Mobility as a Service. Quattro lettera che vanno a indicare un nuovo modo di concepire, strutturare e utilizzare la mobilità, che al concetto di proprietà personale del mezzo somma quello di mobilità condivisa intesa come servizio da usufruire a seconda delle necessità.
Capito? Se la risposta dovesse essere no, cerchiamo di essere ancora più chiari.
MaaS è un nuovo concetto di mobilità che permetterà ai cittadini di usufruire di diversi mezzi di trasporto, pubblico e privato, attraverso un’app che li supporti dalla pianificazione al pagamento del viaggio. Ma, attenzione: Il MaaS non è un’app, così come non basta una “semplice” piattaforma di e-ticketing per parlare di Mobility as a Service
In concreto, grazie a una piattaforma, il cittadino-viaggiatore potrà pianificare il proprio spostamento da un punto “A” a un punto “B” mixando le varie tipologie di mezzi – autobus, tram, treno, car/bike/scooter sharing – e pagando direttamente dall’app gli eventi servizi di cui ha bisogno per raggiungere la meta desiderata
Non c’è infatti solo l’onda della transizione energetica a travolgere il mondo del trasporto pubblico, ma anche quella – non meno grande,anzi! – della transizione digitale.
Già, perché le realtà (italiane e straniere) del trasporto pubblico locale italiano devono compiere anche un passo delicato quanto necessario dal punto di vista tecnologico. Software, intelligenza artificiale e algoritmi possono imprimere una spinta, non solo al trasporto pubblico ma, in maniera ben più larga, alle scelte di mobilità dei passeggeri, nelle aree metropolitane, ma non solo.