Trasporto urbano autonomo: il progetto @City di MAN
Per circa quattro anni, MAN Truck & Bus ha collaborato con 14 partner automotive, informatici e scientifici per sviluppare e testare funzioni sicure di guida automatizzata per il traffico urbano nell’ambito del progetto @CITY (acronimo di Automated Cars and Intelligent Traffic in the City), nato nel 2017. Il Leone si è concentrato sulle applicazioni del […]
Per circa quattro anni, MAN Truck & Bus ha collaborato con 14 partner automotive, informatici e scientifici per sviluppare e testare funzioni sicure di guida automatizzata per il traffico urbano nell’ambito del progetto @CITY (acronimo di Automated Cars and Intelligent Traffic in the City), nato nel 2017.
Il Leone si è concentrato sulle applicazioni del trasporto pubblico e questo ha permesso agli autobus di avvicinarsi alle fermate in modo autonomo e con alta precisione. I vantaggi? Imbarco e sbarco ottimali per i passeggeri, maggiore sicurezza grazie all’interazione digitale con gli altri veicoli a guida autonoma, minore usura degli pneumatici.
Il traffico urbano è più complesso di quello in situazioni più strutturate come, per esempio, le autostrade: un elevato numero di utenti si muove con dinamiche individuali e direzioni diverse in uno spazio molto ristretto. Di conseguenza, le aree urbane presentano un quadro di mobilità completamente diverso per le tecnologie di automazione rispetto, per esempio, al trasporto da hub ad hub su camion in autostrada.
«La guida automatizzata è una componente fondamentale per il futuro della mobilità urbana – ha dichiarato Walter Schwertberger, Project Manager @CITY di MAN Truck & Bus -. Ecco perché abbiamo sostenuto questa ricerca e lavorato per sviluppare soluzioni alle sfide legate all’introduzione dell’automazione nel trasporto stradale urbano».
«@CITY ci ha fornito importanti spunti per il trasporto automatizzato con gli autobus urbani e ci ha mostrato come possiamo utilizzare le funzioni di guida autonoma, ma anche la comunicazione con altri veicoli, in modo sensato nella realtà», ha concluso Walter Schwertberger.