Centro ricerche Continental Autocarro, il tpl perde utenti nei capoluoghi italiani
4 per cento in meno di passeggeri per il trasporto pubblico locale nei capoluoghi italiani nel periodo compreso tra 2012 e 2016. Un quinquennio che ha visto un’emorragia di circa 150mila persone. È il risultato dell’elaborazione realizzata dal Centro ricerche Continental Autocarro basata su dati Istat. Passeggeri del tpl a quota 3,3 milioni Scendendo nel […]
4 per cento in meno di passeggeri per il trasporto pubblico locale nei capoluoghi italiani nel periodo compreso tra 2012 e 2016. Un quinquennio che ha visto un’emorragia di circa 150mila persone. È il risultato dell’elaborazione realizzata dal Centro ricerche Continental Autocarro basata su dati Istat.
Passeggeri del tpl a quota 3,3 milioni
Scendendo nel dettaglio, secondo il report, in Italia i passeggeri del trasporto pubblico locale nei comuni capoluogo di provincia nel 2012 sono stati 3.513,47 milioni, mentre nel 2016 sono stati 3.373,65 milioni. Dal 2012 al 2016 vi è quindi stata, spiega il Centro ricerche Continental Autocarro, una diminuzione del numero di passeggeri del tpl pari al 4% in meno. Per calcolare i passeggeri del tpl sono stati presi in considerazione i seguenti mezzi di trasporto: autobus, tram, filobus, metropolitana, trasporti per vie d’acqua, funicolare, funivia e altri sistemi ettometrici.
Torino cresce, Milano cala
L’elaborazione del Centro ricerche Continental Autocarro include anche un prospetto (nella foto qui sopra) relativo ai dati delle dieci maggiori città italiane. Da tale prospetto emerge che vi sono alcuni comuni capoluogo di provincia in cui i passeggeri del tpl non sono diminuiti ma sono aumentati: a Torino vi è stata una crescita del 20%, a Bologna del 16,1%, a Firenze del 13,2%, a Bari del 7,8%. Nelle altre maggiori città italiane invece si è confermato il trend in calo già evidenziato dal dato nazionale. In particolare a Roma vi è stata una diminuzione del 5,3%, a Milano del 20,5%, a Genova del 6,7%, a Napoli del 18,4%, a Palermo dell’11,6% e a Catania del 10%.