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Dal 2008 al 2013 il calo dei passeggeri trasportati è stato pari all’11,9%, passando da 3 miliardi e 853 mila a 3 miliardi e 379 mila utilizzatori. La differenza, 456 milioni in meno, rappresenta il numero di chi ha abbandonato il trasporto pubblico locale in favore del mezzo privato, aumentando il traffico e l’inquinamento atmosferico. Una cifra che segna la sconfitta delle politiche di mobilità a livello locale dovuta soprattutto a due ragioni. In primis, l’età del parco circolante. Gli autobus in circolazione hanno infatti un’età media in Italia di circa 13 anni, contro i 7 anni della media europea. Anche se vecchio, però, non è detto che il bus arrivi in orario. La seconda causa del calo dei passeggeri va infatti riscontrata nell’assenza di certezza sugli orari di arrivo dei mezzi pubblici. I risultati emergono da uno studio realizzato dal Centro Ricerche Continental Autocarro su dati Istat che mette in luce anche alcuni aspetti positivi. In alcuni comuni capoluogo di provincia italiani non si è verificato un calo, bensì un aumento. Così è successo, ad esempio, a Frosinone, ad Andria e a Crotone. Dal canto suo, Continental ricorda come soluzioni innovative possono contribuire a rendere più economica ed ecologica la gestione di una flotta dei mezzi di trasporto. È infatti possibile migliorare le performance nel settore del trasporto pubblico, risparmiando carburante e ottimizzando le risorse. Un vantaggio notevole in uno scenario di fondi destinati al TPL ridotti al lumicino.

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