Trasporto pubblico e privato sulle tortuose strade di Malta
di Gianluca Celentano Chi di voi è stato a Malta? Un arcipelago situato al largo della Sicilia e vicino alle coste tunisine e libiche che comprende oltre all’isola principale anche Comino e la più esclusiva Gozo. Una piccola nazione di 316 km² di estensione, la cui parte abitabile è però molto più limitata. L’edilizia dominante […]
di Gianluca Celentano
Chi di voi è stato a Malta? Un arcipelago situato al largo della Sicilia e vicino alle coste tunisine e libiche che comprende oltre all’isola principale anche Comino e la più esclusiva Gozo. Una piccola nazione di 316 km² di estensione, la cui parte abitabile è però molto più limitata. L’edilizia dominante è costituita da vecchie abitazioni squadrate in marmo locale, cioè la pietra maltese di origine calcarea, fresca d’estate e calda d’inverno, con un caratteristico colore giallo sbiadito. La percezione è che a Malta fervano le attività grazie anche all’Iva del 18%, seppure i prezzi non siano assolutamente concorrenziali, almeno per i turisti. La lingua parlata è il maltese, chiamato malti; un dialetto con influenze arabe, siciliane e inglesi davvero poco chiaro a meno che non si vada a studiare a La Valletta, la capitale, dove l’inglese è molto più corretto. Abbiamo detto che Malta vuole fare molte cose, forse troppe, ma è molto piccola e si sta stretti, persino i parcheggi sono in realtà un problema.
Occhio alla guida a destra!
La viabilità è sacrificata dalla morfologia del territorio, si passa dalle poche strade in piano lungo la costa a veri e propri continui e importanti dislivelli che mettono a dura prova automobilisti e autobus. Inoltre il codice della strada è quello inglese quindi si guida a sinistra col volante a destra e non è difficile prendere contromano le strade. Se avete in progetto di guidare in Paesi con la guida a sinistra, occhio al primo incrocio quando rientrate in Italia!
L’ideale è l’abbonamento di poche decine di euro che permette di utilizzare tutti i bus della Tallinja Direct presenti sull’isola, ma per raggiungere le spiagge più gradevoli l’auto è quasi essenziale. Difficilmente sulle strade maltesi si potranno raggiungere i 100 km/h, non tanto per la presenza di autovelox, quanto perché non è assolutamente sicuro farlo a causa dei dislivelli importanti e delle curve molto strette.
Ottimo il servizio CitySightseeing Malta, che comprende anche traghetti e motoscafi per ammirare la costa e la Grotta Azzurra; qui i bus a due piani della linea rossa o blu, sono assimilati a quelli di linea -viaggiano con la porta aperta -, ma hanno tragitti chiaramente più lunghi, di un massimo di circa tre ore e mezzo. Qui gli autisti sono prevalentemente indiani e dell’est Europa, ma c’è anche qualche maltese a svolgere la professione.
I bus double-decker CitySightseeing, sono automatici con convertitore idraulico di coppia, indispensabile per le continue partenze in salita a pieno carico, condizione che metterebbe alla frusta un automatizzato con frizione. Anche i bus turistici incrociati, Irizar, Temsa, Otokar, adottano quasi tutti un cambio con convertitore. Peccato che, nonostante il caldo afoso, i bus CitySightseeing non abbiano la capote estensibile che protegge dal Sole.
Conoscendo ogni angolo di questo piccolo territorio gli automobilisti hanno una guida abbastanza spericolata e non è difficile trovarsi fino all’ultimo momento in rotta di collisione con un veicolo.
Di successo è la piattaforma online della Bolt per contattare i taxi privati, più convenienti rispetto a quelli quelli bianchi ordinari, che a Malta si pagano prima di effettuare la corsa. Su quelli ordinari può capitare che il conducente ti chieda la strada su Google Maps, anche perché pure il navigatore accusa imprecisioni.
Con i taxi “privati”, appena accettata la corsa dallo smartphone, entri in contatto con il tuo driver di cui vedi anche la foto e conosci il modello dell’auto e la sua targa: insomma, massima trasparenza!
In ultimo, una cosa simpatica e molto gradita, almeno al sottoscritto: ho incrociato un autobus fuori servizi e sul monitor esterno faceva capolino la scritta “Sorry, not in service”. Bravi!