Trasporto commerciale, Anav lancia l’allarme: «A rischio ristori e rinnovo flotte»
Per il mondo del trasporto commerciale con autobus, sono a rischio le risorse economiche per provvedere ai ristori e per operare il rinnovo del parco circolare. A lanciare l’allarme è Anav, che per voce del presidente Nicola Biscotti chiede di «salvaguardare le risorse dei ristori destinate alle imprese del trasporto commerciale con autobus gravemente colpite […]
Per il mondo del trasporto commerciale con autobus, sono a rischio le risorse economiche per provvedere ai ristori e per operare il rinnovo del parco circolare. A lanciare l’allarme è Anav, che per voce del presidente Nicola Biscotti chiede di «salvaguardare le risorse dei ristori destinate alle imprese del trasporto commerciale con autobus gravemente colpite dall’emergenza Covid e dalla crisi energetica.
«I servizi di trasporto commerciale, esercitati in regime di libero mercato senza obblighi di servizio pubblico e senza compensazioni pubbliche, sono stati tra i più penalizzati dalle restrizioni imposte a causa della pandemia ed è attualmente il settore tra i più colpiti dalla crisi energetica in atto», ha aggiunto il vertice dell’associazione.
Le perdite di fatturato nel 2020-2021 hanno raggiunto circa l’80% rispetto al 2019 e nel 2022, nonostante la ripresa dei servizi, il fatturato non ha ancora recuperato i livelli pre-pandemia, mentre i costi di produzione dei servizi risentono di un incremento del costo del gasolio di oltre il 23% e di una spinta inflazionistica che Istat ha cristallizzato a novembre scorso in un +8,1%.
«Ai fini dell’erogazione dei ristori alle imprese beneficiarie – ha dichiarato ancora Nicola Biscotti – previsti dalle disposizioni di legge, è ancora necessaria la definizione, da parte del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e del Ministero dell’Economia e delle Finanze, di una normativa secondaria di attuazione che declini criteri, termini e procedure operative da seguire ai fini dell’accesso alle risorse stanziate. L’allungamento dei tempi della fase attuativa delle misure e per il completo impegno delle risorse stanziate, previsto secondo le norme di contabilità pubblica entro la scadenza ormai imminente del 31 dicembre, rischia di comprometterne l’effettivo riconoscimento alle imprese». «Al contempo – conclude Biscotti – mancano di attuazione le misure che stanziano per il settore risorse per il finanziamento di investimenti per l’acquisizione di autobus ad elevata sostenibilità ambientale e quelle di ristoro del caro carburanti».