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Mercato libero, competizione sempre più dura. Qual è il futuro delle aziende italiane? I due colossi, Flixbus e Megabus, adesso riuniti, potranno coronare sempre più facilmente l’obiettivo di conquistare milioni di viaggiatori in tutta Europa. A dir loro, quello italiano, sembrava un segmento poco sfruttato ma già da tempo molte aziende nazionali come la Marino Bus, Buscenter, Simet e Baltour operano in tutta Italia, e anche all’estero, promuovendo il trasporto su gomma a prezzi più che vantaggiosi.

La differenza è che prima dell’arrivo delle aziende straniere, le compagnie nazionali di trasporto con autobus di lunga percorrenza non sono mai state autorizzate a poter applicare tariffe di promozione così basse. Di conseguenza sono rimaste spiazzate dall’agguerrita campagna tariffaria, adottata dagli operatori stranieri. Questi, vendendo sottocosto, dal loro ingresso in Italia, nel 2015 giocano sul mercato la loro potenza finanziaria.

Ci si è dimenticati degli operatori italiani? Di quelli che da anni effettuano servizi da tutte le parti del Paese mettendo a disposizione autobus forniti di comode poltrone reclinabili, impianto wi-fi, toilette, prese di corrente per consentire a bordo l’utilizzo delle apparecchiature elettroniche. Operatori italiani che offrendo servizi notturni a tariffe basse hanno consentito a milioni di passeggeri di risparmiare anche il costo dell’albergo, divenuto sempre più oneroso soprattutto in occasione di fiere e manifestazioni.

Il lungo cammino delle aziende italiane dura da oltre 50 anni per Marino Bus che giornalmente collega Puglia, Basilicata e Campania con Piemonte, Lombardia, Emilia, Veneto, Trentino e Friuli.

Mentre la compagnia italiana Buscenter, con oltre 90 anni di esperienza, ha intuito la necessità di creare un’alternativa al Frecciarossa sul collegamento più ricercato Roma-Milano prima ancora dei colossi stranieri. Qualità e bassi prezzi caratterizzano i servizi Buscenter Roma–Milano, Napoli-Roma, Firenze-Milano, Venezia–Milano, Milano-Napoli, Catania-Milano, Roma-Torino, Firenze-Roma, Palermo-Roma, Bologna-Milano, Bologna-Roma.

Anche il gruppo abruzzese Baltour, con più di 4 milioni di passeggeri l’anno, si è adattato ai nuovi competitor con l’incremento dell’offerta delle destinazioni nazionali e internazionali.

Secondo Gerardo Smurra, presidente della Simet, gruppo che nel 2015 ha trasportato 320mila passeggeri collegando 120 città italiane più altre 15 tedesche, i gruppi stranieri che sono arrivati in Italia non hanno inventato nulla. E le compagnie italiane non rappresentano un freno all’innovazione. Piuttosto sono favorevoli alla liberalizzazione ma che sia regolata, non come quella in atto nel nostro Paese.

Operatori italiani che offrendo servizi notturni a tariffe basse hanno consentito a milioni di passeggeri di risparmiare anche il costo dell’albergo, divenuto sempre più oneroso soprattutto in occasione di fiere e manifestazioni. In un’ottica di positività, forse, si vuole in tutti i modi potenziare la movimentazione giornaliera dei viaggiatori favorendo principalmente le compagnie straniere a integrarsi in un mercato che sta mutando giorno per giorno, ma ciò non deve comportare dimenticarsi del piccolo ed operoso made in Italy di casa nostra.

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