I trasporti in Italia sono in graduale e costante ripresa dopo il picco di contrazione della domanda registrato nello scorso biennio nei mesi più difficili della pandemia di Covid. Una crescita monitorata soprattutto nei comparti merci e passeggeri, nel settore ferroviario ed aereo. Stenta ancora, invece, il volume del trasporto pubblico, con la pandemia che ha mutato le abitudini degli utenti di autobus, tram e metropolitane.

Trasporti, il report dell’Art

L’Autorità di Regolazione dei Trasporti oggi presenta la sua relazione in Parlamento, annota che nel quarto trimestre 2021, rispetto allo stesso periodo del 2020, si è verificato un parziale superamento dell’emergenza pandemica che ha portato ad una graduale ripresa dei volumi di traffico, con aumenti compresi tra il +15 % e il +40% nei comparti merci e passeggeri. Nel primo trimestre 2022, invece, rispetto ai primi tre mesi del 2021, la ripresa è stata ancora più netta: il traffico autostradale merci è aumentato del + 7%, mentre la domanda di trasporto passeggeri su servizi ferroviari ad alta velocità è cresciuta del 269%, e quella per il comparto aereo ha registrato un incremento del 401%.
Rispetto alla situazione pre-pandemica, il traffico stradale e quello ferroviario di passeggeri sono ancora molto inferiori a quello del 2019 (con differenziali negativi tra il 7% e il 43%).
In recupero il flusso stradale di veicoli pesanti, registra un’accelerazione degli spostamenti, superiori a quelli del 2019 (+2% sulla rete autostradale e +5% su quella Anas nel I trimestre del 2022). Mentre il processo di ritorno alla normalità è più lento per il trasporto pubblico collettivo. 

Zaccheo: «Dopo Covid ripensare ruolo servizi Tpl»

«Il perdurare dell’emergenza pandemica e l’impatto delle sue conseguenze nel settore ha determinato, da parte dell’Autorità, nell’espressione dei pareri, la formulazione di indicazioni alle amministrazioni interessate che tengono conto delle conseguenze sulla domanda derivanti dall’emergenza sanitaria e della necessità di proseguire il monitoraggio al fine di cogliere tempestivamente le variazioni nei comportamenti degli utenti e la conseguente evoluzione dei fabbisogni di mobilità», scrive il presidente dell’Autorita’ di Regolazione dei Trasporti, Nicola Zaccheo, nella relazione presentata oggi in Parlamento.

«Il Tpl costituisce un settore che ben si presta alla sperimentazione di modelli di mobilità sostenibile e di integrazione multimodale – si legge ancora nel testo – temi, come noto, di primario rilievo nell’agenda del Governo e delle Istituzioni europee. L’introduzione di sistemi di mobilità innovativi, in particolare per gli spostamenti brevi in città, e la diffusione della mobilità condivisa, con l’utilizzo di applicazioni digitali, impongono la necessità di ripensare il ruolo dei servizi di Tpl nel soddisfacimento delle esigenze di mobilità».

“Negli ultimi tempi, il settore dei trasporti è stato investito da una spinta all’integrazione dei servizi sia pubblici che privati, dovuta allo sviluppo delle piattaforme tecnologiche. A questa si è aggiunta, nell’ambito di una rinnovata diffusione di consapevolezza ambientale, la presa d’atto dell’incidenza delle attività connesse ai servizi di trasporto sugli equilibri ambientali e climatici. In questo contesto urge – conclude il presidente- riprendere e approfondire la riflessione già portata avanti negli ultimi anni, sull’impatto che la transizione digitale e quella ecologica possono avere sulla regolazione nel settore dei trasporti e, viceversa, come quest’ultima potrebbe favorirle o assecondarle. Tematiche, tra l’altro, oggi di rinnovata attualità a causa anche della crisi energetica in corso»

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