Più piste ciclabili, meno automobili. Questa, in soldoni, la ricetta del comune di Milano per compiere quella transizione ecologica dei trasporti di cui, ormai, si sente parlare quotidianamente.

Dopo l’introduzione dell’Area C e dell’Area B, per vietare l’ingresso nella cerchia dei Bastioni ai veicoli e a quelli diesel non di ultima generazione in gran parte del territorio comunale, ora Palazzo Marino studia nuove mosse. Quella delle piste ciclabili e delle biciclette, in realtà, è tematica assai cara per Beppe Sala fin dal primo mandato, dando seguito alle politiche in questo senso del predecessore, Giuliano Pisapia.

Il Comune di Milano sta continuando con politiche mirate per disincentivare l’utilizzo del mezzo privato a favore dello sharing, anche per favorire la la pedonalità, la ciclabilità e l’uso dei mezzi del tpl.

In occasione del MobilitARS 2022, evento realizzato da Bikenomist in collaborazione con il Comune di Reggio Emilia, è intervenuta Arianna Censi, assessora alla Mobilità del Comune di Milano. Queste le sue parole, riportate da Bikeitalia: «Noi facciamo ogni anno più o meno 75 chilometri di ciclabili: per fare il chilometro e mezzo di Via Corelli, dentro la città, ci metteremo mesi perché per fare quella ciclabile noi dovremo destrutturare. Milano era, di fatto, un accesso autostradale: per questo se vogliamo dare spazio a una mobilità differente e più in sintonia con i bisogni della città noi dovremo fare un’azione potentissima di ‘distruzione’, in senso positivo, e affrontare anche il doloroso tema dei sottoservizi»

«L’obiettivo che noi ci proponiamo è diminuire il numero delle macchine sulle strade perché occupano quello spazio in maniera costante: per oltre il 92% della sua vita un’auto sta parcheggiata, quindi bisogna limitare il numero di auto su carreggiata e aumentare lo spazio pubblico disponibile per la mobilità sostenibile e al trasporto pubblico locale, alla pedonalità e alla città che sia attraversabile», ha chiosato.

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