Agenzia dei trasporti metropolitana di Milano. Nomine «del tutto carenti di qualunque motivazione che consenta di capire i criteri delle scelte» sono quelle dei consiglieri di amministrazione dell’Agenzia del Trasporto Locale del Bacino della Città Metropolitana di Milano, Monza e Brianza, Lodi e Pavia, effettuate dal comune di Milano che possiede il 50% delle quote dell’agenzia (e un altro 12,5% come città metropolitana). Nomine che, con una sentenza pubblicata il 14 aprile, il Tar della Lombardia ha bocciato accogliendo il ricorso di Dario Balotta, presidente dell’Osservatorio sui Trasporti Onlit e già responsabile trasporti della Cisl nazionale e di Legambiente, difeso dall’avvocato del foro di Monza Emanuela Beacco.

Agenzia dei trasporti metropolitana di Milano
Agenzia dei trasporti metropolitana di Milano

Agenzia dei trasporti metropolitana di Milano, tutto da rifare

Pur disponendo delle competenze necessarie per la carica da ricoprire (che non prevede alcun compenso), Balotta si è visto escludere dal board, nel quale, come ha scritto l’avvocato Beacco nel ricorso, sono stati invece nominati 3 membri privi dei requisiti previsti dalla legge, ovvero essere “amministratori locali o tecnici o esperti del settore”. «Ho impugnato la delibera dell’assemblea nel merito e nel metodo», dice Balotta: «Nel metodo perché le procedure formali non sono state rispettate: ero stato ritenuto “idoneo” ma non sono stato valutato e quindi escluso a priori dalla nomina. Nel merito perché tre consiglieri eletti non possiedono le necessarie competenze previste dallo Statuto dell’agenzia (tra cui quello che poi è diventato presidente), e un altro consigliere è stato addirittura nominato senza aver prodotto la domanda».

Agenzia dei trasporti metropolitana di Milano, parla Balotta

A  breve – continua Balotta – l’Agenzia per il Trasporto Pubblico Locale si dovrà esprimere, con 9 mesi di ritardo, sulla proposta di project financing pervenuta dal costituendo consorzio RTI Milano Next, relativo alla gestione del trasporto locale nei prossimi anni. Ma oggi è soprattutto chiamata ad essere protagonista della fase due e a seguire della fase 3  dell’emergenza Covid-19, programmando i servizi di trasporto e assicurando il necessario distanziamento sociale che consenta la ripresa graduale della vita dei cittadini anche mettendo in linea a Milano autobus non dell’Atm. Per evitare che l’agenzia rimanga inattiva per troppo tempo in questa fase in cui i trasporti sono decisivi per la vita, la salute e la ripresa economica”, conclude l’ex sindacalista, “credo sia opportuno fare una scelta di responsabilità, fuori dalle liturgie classiche della politica: prorogare il precedente consiglio di amministrazione dell’Agenzia, mai decaduto perché sostituito da un Cda che il Tar ha giudicato illegittimo, per assicurare la continuità gestionale, e nel frattempo dare il via a procedure di nomina in piena trasparenza, evitando la solita lottizzazione che ricorda il manuale Cencelli”.

 

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