A partire dal primo gennaio di quest’anno sono terminate le agevolazioni fiscali per tutti quei mezzi Euro 0, Euro I ed Euro II. La Legge di Stabilità prevede l’abolizione del credito d’imposta per l’acquisto del gasolio per i mezzi più vetusti: un provvedimento che rischia di mettere in difficoltà molte aziende che hanno nella propria flotta autobus molto datati. Il problema risulta essere proprio questo: per intraprendere la strada della sostenibilità il Governo ha deciso di penalizzare gli autobus più inquinanti che però spesso appartengono ad aziende con scarse risorse economiche, chiaramente non sufficienti ad un rinnovo del parco mezzi. Considerando che l’età media degli autobus italiani è di oltre 12 anni, contro i 7 dell’Europa, circa il 28% dei mezzi in circolazione per le strade italiane sono Euro I ed Euro II, a volte addirittura Euro 0. Per uscire da questo impasse, positiva sarebbe l’introduzione di una centrale unica di acquisto a livello nazionale che potrebbe ottenere prezzi più bassi per l’acquisto di nuovi autobus, limando così il divario finanziario tra le aziende di TPL che popolano la Penisola.

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