Tpl, 600 milioni per i servizi aggiuntivi
Il Tpl sotto la lente del Ministro Giovannini. “Il primo messaggio da sottolineare è che lo Stato, a cui compete il finanziamento del Rpl (trasporto pubblico locale), ma non la gestione che spetta alle regioni, ha stanziato per la seconda parte dell’anno 600 milioni di euro per servizi aggiuntivi. Sugli altri aspetti stiamo analizzando da […]

Il Tpl sotto la lente del Ministro Giovannini. “Il primo messaggio da sottolineare è che lo Stato, a cui compete il finanziamento del Rpl (trasporto pubblico locale), ma non la gestione che spetta alle regioni, ha stanziato per la seconda parte dell’anno 600 milioni di euro per servizi aggiuntivi. Sugli altri aspetti stiamo analizzando da due mesi le possibili misure da adottare”. Così al Corriere della Sera il ministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili, Enrico Giovannini.
Giovannini, il tpl va potenziato
“Il rientro a scuola, contrariamente a quanto immaginato da molti, non è vincolato dalla mancanza di mezzi del Tpl. Il potenziamento dei mezzi e della frequenza dei servizi non è una novità, perché è già stato sperimentato nei mesi scorsi. Il monitoraggio organizzato dal ministero indica che le azioni intraprese hanno determinato un aumento dei servizi del 4%, una percentuale che può apparire bassa, in realtà questo tasso è calcolato statisticamente su tutta la giornata, ma sappiamo che i servizi aggiuntivi sono concentrati nelle ore di punta. Si può quindi stimare che, mediamente, è già avvenuto un aumento dei servizi del 15-20% nelle fasce orarie di maggiore affluenza – ha spiegato – L’Istat sta, inoltre, svolgendo su nostra richiesta un’indagine tra le famiglie per capire quali saranno i mezzi con cui si sposteranno alla ripresa delle attività e delle scuole a settembre. I dati saranno disponibili tra qualche giorno, ma altre analisi indicano che una quota importante di persone pensa di utilizzare la propria auto per timore del contagio da Covid. Ci sarà, insomma, una domanda di trasporto pubblico mitigata da questo effetto, che si combinerà con la prosecuzione dello smart working”.
Il mobility manager è centrale
“Lo sforzo di orientare per quanto possibile la domanda. Per questo abbiamo predisposto un provvedimento che obbliga pubbliche amministrazioni e aziende con più di 100 addetti (in precedenza la soglia era di 300 addetti, ndr), che hanno sedi in comuni con più di 50mila abitanti, a introdurre la figura del mobility manager. L’intento è di rendere più flessibili gli orari di ingresso e uscita dal posto di lavoro, distribuendo le presenze nel corso della giornata”, ha spiegato.
“L’elemento fondamentale sarà una decisione politica e collegiale del governo per l’utilizzo del green pass. Già dal mese di maggio, per esempio, abbiamo aumentato all’80% il tasso di riempimento per traghetti e aliscafi, adottando accorgimenti simili. Naturalmente su alcuni mezzi di trasporto i controlli all’entrata e la prenotazione obbligatoria rendono più facile l’introduzione di meccanismi di questo tipo”, ha concluso.