di Gianluca Celentano (conducente bus)

Può sembrar semplice e scontato per un  conducente di bus scrivere un articolo propositivo e con una visione costruttiva per il comparto tpl e noleggio ma l’operazione – tempo permettendo – è tutt’altro che facile, se si considerano verifiche e controlli annessi e connessi ad una chiara e libera informazione.
Le ottime linee interregionali che offrono decisamente un servizio confortevole e organizzato, come nel caso di Flixbus che seppur sia una piattaforma che delega il servizio alle aziende ci ha trasmesso una metodologia di lavoro giovane, dinamica e meritocratica con una buona comunicazione; i meriti però – bisogna dirlo – non sempre sembrano giungere ai diretti interessati, gli autisti. Sicuramente l’aspetto degli investimenti delle holding nel nostro paese è un tema molto attuale e che porterebbe, se ci fossero delle regole, più posti di lavoro ma anche miglioramenti per i clienti. Arriva, del gruppo Deutsche Bahn, nel 2016 ha chiuso in Italia con un utile di 360 milioni di euro, sicuramente merito di un buon servizio svolto ma dei 150 promessi come investimento per l’italia non c’è ancora notizia. Tante sono le realtà bisognose di un miglioramento, a cominciare dalle stazioni autobus.

I terminal di Milano San Donato e Firenze

Per porre un esempio sulla necessità di investimento, a Firenze come per altre località di terminal bus la situazione per gli autisti e passeggeri non è delle migliori. Viale Filippo Strozzi – alla Fortezza – dove è ubicato il terminal è sprovvisto di logistica assistenziale, come bar, negozi o aree relax  (e qui il confronto con i capoluoghi del nord Europa a cui ci si vuole ispirare è d’obbligo). Gli stessi colleghi di diverse compagnie, Autostradale, Flixbus, etc trovano quindi un ostacolo decisamente fastidioso sempre che non optino per una sosta all’ultimo autogrill utile; tempo e traffico permettendo ovviamente. Ma anche il comodo interscambio del terminal Milanese di San Donato, al di là di intersezioni poco visibili come la via Marignano con la via Impastato, risulta essere poco organizzato per l’assenza dei servizi igienici  riservati ai conducenti  (uomini e donne) delle varie linee e compagnie presenti, Atm, Autoguidovie, Star e Line. Quindi anche la logistica che gravita intorno ai servizi di collegamento ha bisogno di un occhio di riguardo per il benessere di viaggiatori e conducenti.

Ritrovare la passione

Nella routine frenetica delle odierne metropoli – ma non solo – oltre ad essere dei buoni autisti  con nervi saldi  e con dei riflessi indiscutibili, è necessario essere anche ferrei e formali nell’incassare vere e proprie provocazioni lanciate dall’utenza, la quale associa – ormai un’usanza – come capro espiatorio, il conducente ai presunti disservizi. Spesso poi, soprattutto le piccole aziende, scaricano sui conducenti le eventuali problematiche di un servizio discutibile che magari si svolge a basso costo e quindi con minori corse. Ma è anche vero che perdere un appalto o soggiacere a sanzioni è cosa tutt’altro che difficile e questa realtà assume – per l’autista – le sembianze metaforiche di una corsa alla staffetta che mina la dignità del lavoro e la tranquillità di chi lo svolge. I cambiamenti in direzione di un mero business ben programmato creano quindi non poche condivisibili polemiche tra i colleghi, che osservano continue sottrazioni di importanti conquiste anche nelle contrattazioni secondarie. L’antidoto in realtà ci sarebbe a tutto questo malessere, soprattutto dopo le dichiarazioni sul rilancio del lavoro pronunciate dal Presidente della Repubblica Mattarella durante il suo discorso del primo Maggio e anticipate tra l’altro da quelle del presidente Gentiloni circa la necessità di defiscalizzare concretamente il lavoro ottimizzando la spesa pubblica. Più tempo libero per il conducente (turni vivibili ) e quindi più assunzioni: ecco quali potrebbero essere le risposte coerenti e attese dopo le dichiarazioni pervenute dal mondo politico. L’indiscussa professionalità e competenza degli amministratori delegati Renato Mazzoncini e Stefano Rossi segue la scia Flixbus con grande coraggio per una svolta nazionale – non in franchising – del concetto bus mobility a 360°. Un progetto e già una realtà ambiziosa di efficienza, professionalità, meritocrazia e investimento.

(foto: Il Giorno – terminal di San Donato Milanese)

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