“No al doppio prelievo”. Questa, in estrema sintesi, la posizione di Anav per bocca del presidente Nicola Biscotti in occasione dell’odierna audizione dinanzi alla Sesta Commissione Finanze del Senato sulla revisione dell’imposta di soggiorno. L’applicazione della tassa di soggiorno comporta la duplicazione dei prelievi e penalizza ingiustamente i turisti che utilizzano l’autobus come mezzo di trasporto.  

«Ormai tutte le principali città d’arte, oltre all’imposta di soggiorno, applicano anche un oneroso e diversificato sistema di prelievi per l’accesso degli autobus nelle zone a traffico limitato delle città. Parliamo – sottolinea Nicola Biscotti – di comuni di ogni dimensione, che complessivamente contano circa 7 milioni di abitanti residenti e assorbono oltre il 70% dei flussi turistici in arrivo. Il costo complessivo per le aziende di trasporto a livello nazionale è quantificabile in oltre 100 milioni di euro annui con un’incidenza sui bilanci aziendali che sfiora mediamente il 5% dei costi complessivi». 

Biscotti presidente Anav

Il Presidente di Anav sottolinea ancora: «Turisti e visitatori che pernottano nelle città d’arte il più delle volte sono assoggettati al pagamento sia dell’imposta di soggiorno, sia delle tariffe imposte per l’accesso e la sosta degli autobus nelle zone a traffico limitato. È un sistema discriminatorio che applica un trattamento differenziato ai visitatori a seconda della modalità di trasporto prescelta, senza che vi sia alcuna giustificazione. Voglio ricordare, infatti, che l’autobus – ricorda Biscotti – è, insieme al treno, il mezzo di trasporto meno inquinante per km/pax e sostituisce di norma la circolazione di circa 30 autovetture». 

Da qui la richiesta di Anav di prevedere l’obbligo, per i comuni che hanno istituito o istituiscono l’imposta di soggiorno, di esentare da qualsivoglia prelievo l’accesso degli autobus ai centri urbani i cui i passeggeri effettuino uno o più pernottamenti nei comuni stessi

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