Taranto si appresta a passare, in un colpo solo, al ruolo di apripista della mobilità pubblica elettrica in Italia, abbracciando il concept del Brt elettrico. Si chiude l’8 luglio il primo bando di gara, in ambito di studio di fattibilità e progettuale, lungo il percorso che porterà alla messa in esercizio di due linee di Brt forti di ben 71 chilometri di percorrenza. Il tutto grazie al denaro del Decreto Rilancio, che ha stanziato 130 milioni di euro (comunque insufficiente per l’intera opera). Questa prima gara europea ha un importo di 3.641.000 euro. Sul Brt elettrico di Taranto circoleranno circa 50 bus a zero emissioni. Prevista una riduzione del 40 per cento delle percorrenze, rispetto all’auto privata, nel centro città.

La tecnologia del Brt elettrico è stata finora percorsa, in Italia, solamente da Rimini per il Metromare, inaugurato nel novembre scorso, che a regime sarà esercito tramite otto filobus Van Hool (finora ne è arrivato uno). In Europa simili reti sono state lanciate in Francia, a Pau (addirittura alimentato ad idrogeno) e nei paesi baschi.

QUI LA DOCUMENTAZIONE DI GARA PER IL BRT ELETTRICO DI TARANTO

brt elettrico taranto

Brt elettrico a Taranto, due le linee

Due le linee. La linea Blu «Tamburi – Talsano», collegherà il quartiere Tamburi al quartiere di Talsano. La linea Rossa «Paolo VI – Cimino» unirà il q.re Paolo VI alla pineta Cimino. La Blu coprirà 38,5 chilometri, mentre la seconda avrà uno sviluppo di 42 km. È prevista una cadenza di 5 minuti nelle ore di punta e di 10 in quelle di morbida. Le linee presentano 9 chilometri di sovrapposizione, un tratto nel quale la frequenza potrà essere, rispettivamente, di 2 minuti e mezzo e di cinque minuti. L’assessore ai lavori pubblici Ubaldo Occhinegro ha dichiarato al Sole 24 ore che «Assumendo una velocità commerciale media di 18 chilometri orari per la linea Blu e di 22 chilometri orari per la linea Rossa (caratterizzata da una maggiore incidenza di viabilità in sede riservata) e considerando anche le scorte, la flotta risulta costituita da 50 autobus articolati da 18 metri».

Un primo bando per il Brt elettrico di Taranto

Prevista anche la costruzione di deposito e officina, oltre a una serie di opere accessorie. Il primo bando da oltre 3 milioni e mezzo di euro ha oggetto l’«Affidamento incarico redazione progetto fattibilità tecnico-economica e definitivo delle infrastrutture per la realizzazione delle linee portanti elettriche della rete BRT del Comune di Taranto».

L’appalto è finalizzato ad affidare i servizi di architettura e ingegneria concernenti la «redazione del progetto di fattibilità tecnico ed economica e del progetto definitivo delle infrastrutture per la realizzazione delle linee portanti elettriche della rete Bus rapid transit (BRT) previste dal PUMS del Comune di Taranto.

La tecnologia di riferimento per l’esercizio della rete, specificano nel bando, «è quella di un Bus rapid transit elettrico che presenta una sede prevalentemente riservata e la preferenziazione semaforica in corrispondenza di tutte le intersezioni principali».

Brt elettrico di Taranto, niente lotti: un progetto per l’intera rete

«È un bando di gara unico nel suo genere – ha dichiarato il sindaco di Taranto al Sole 24 ore -. Una gara europea dall’importo di 3.641.286,98 euro, capace di attrarre importanti realtà ingegneristiche del settore viario per le infrastrutture ecosostenibili. È un progetto che pensiamo farà scuola perché non si procederà alla consueta progettazione a stralci o per singoli lotti – spesso preludio di opere mai terminate -, ma si progetterà l’intera rete».
Come si legge sulle pagine del quotidiano, il Comune, ricevuto l’ok del finanziamento previsto nel Dl Rilancio, ha firmato  un protocollo d’intesa con Cassa deposito e prestiti, che fornirà al comune attività di consulenza. Inoltre, il finanziamento governativo non coprirà l’intero costo dell’opera, ma sarà sufficiente a coprire la realizzazione della linea blu e del deposito dei mezzi. Per la seconda linea, la rossa, prosegue il Sole 24 ore, il comune «accederà ad un bando del ministero Infrastrutture e trasporti, per il quale la call è fissata ad ottobre. Si chiederanno circa 60-65 milioni per questa linea. La costruzione della rete è stimata in quattro anni a partire dall’assunzione delle obbligazioni giuridicamente vincolanti da parte delle imprese».

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