Sette milioni di passeggeri in più per le attività svizzere di Postbus. Il 2016 per l’operatore di lunga percorrenza controllato da Swiss Post si è chiuso con 152 milioni di biglietti staccati dai passeggeri saliti a bordo. L’anno precedente erano stati 145. Anche le tratte sono aumentate, passando da 877 a 882. L’azienda è il principale operatore sul mercato della linea lunga in Svizzera, Paese in cui Flixbus è attivo solo nei collegamenti con l’estero.

Un mercato (e un’azienda) in crescita

Il 2016 ha visto il pullman gialli di Postbus incrementare anche il numero di chilometri, passati da 113 a 117 milioni. La regione più interessata dalla crescita del numero di chilometri passati sotto le ruote dei bus? Quella di Zurigo, che ha visto un aumento del 17 per cento in virtù del maggior numero di corse offerte. Postbus ha viaggiato di più anche nella Svizzera occidentale (più 8 per cento), col cantone Jura sugli scudi. In termini di numero di passeggeri, la Svizzera orientale fa la parte del leone col suo + 10 per cento, seguita dalla regione della capitale Berna (+ 8 per cento). Non solo chilometri e passeggeri hanno vissuto una fase di espansione, ma anche i dipendenti dell’azienda, passati da 3.915 a 4.098 (equivalenti a 3.578 full time).

E la concorrenza di Flixbus? Multata!

Il mercato elvetico non è attualmente liberalizzato: pertanto gli autobus di Flixbus non possono operare su tratte interregionali ma solo collegando le città elvetiche con l’estero. Ciò non toglie che sia diffuso il fenomeno del cabotaggio, ovvero passeggeri che salgono e scendono in due fermate su territorio svizzero. Una dinamica che ha sollevato diffuse polemiche di associazioni di categoria e sindacati. Pochi giorni fa agli uffici di Flixbus è stata comminata una multa da 3mila franchi. Una cifra simbolica, dal momento che è la prima violazione constatata. L’infrazione al divieto di cabotaggio risale all’agosto 2016, ed è stata riscontrata nell’area di Basilea.

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