Strade moderne e vecchie insidie o moderne insidie e vecchie infrastrutture?
di Gianluca Celentano (conducente bus) Negli ultimi anni sono stati fatti importanti investimenti sulle infrastrutture stradali, ma modernizzare un Paese non è solo questione di chilometri. Rendere le strade a misura di autobus è una sfida ancora aperta. L’autobus, infatti, continua a svolgere un ruolo cruciale negli spostamenti sicuri, efficienti e a basso impatto ambientale. […]
di Gianluca Celentano (conducente bus)
Negli ultimi anni sono stati fatti importanti investimenti sulle infrastrutture stradali, ma modernizzare un Paese non è solo questione di chilometri. Rendere le strade a misura di autobus è una sfida ancora aperta. L’autobus, infatti, continua a svolgere un ruolo cruciale negli spostamenti sicuri, efficienti e a basso impatto ambientale.
Al Nord Italia, alcune delle opere più recenti includono l’A35 (BreBeMi) inaugurata nel 2014, l’A36 Pedemontana Lombarda, l’A58 Tangenziale Est Esterna di Milano, la A59 Tangenziale di Como e la A60 Tangenziale di Varese. Al Sud, invece, troviamo l’A18 Siracusa-Gela, l’A2 Autostrada del Mediterraneo e la A31 Valdastico Sud.
La rete autostradale italiana si estende oggi per circa 8.000 chilometri, secondo l’Ansfisa (Agenzia per la sicurezza delle ferrovie e delle infrastrutture stradali e autostradali). Tuttavia, anche in questo scenario di sviluppo, non mancano “gli incontri” quotidiani che un conducente di autobus può trovarsi ad affrontare, specialmente alle prime luci del mattino.
Sulla strada: tra pericoli e imprevisti
Oggetti abbandonati sulla carreggiata, incidenti o persino perdite di carico da veicoli commerciali sono imprevisti tutt’altro che rari. Diversi colleghi hanno raccontato aneddoti inquietanti: lavatrici, pneumatici, attrezzi metallici o addirittura veicoli lasciati in sosta sulla corsia di marcia. A peggiorare la situazione, ci sono pedoni e ciclisti che, sfidando ogni logica, percorrono tangenziali e autostrade ignorando i gravi rischi che corrono e che impongono agli altri.
Le strade sono monitorate, e i sistemi di alert possono individuare rallentamenti causati da incidenti o perdite di carico. Ma in condizioni di scarsa visibilità, come la nebbia, il rischio aumenta esponenzialmente. Anche alla velocità ridotta, nessuno si aspetta un elettrodomestico o un ostacolo improvviso davanti al proprio mezzo.
Una parte significativa di questi pericoli sembra imputabile ai veicoli commerciali, spesso ignari delle normative europee in materia di fissaggio dei carichi (direttiva 2014/47/UE del Parlamento europeo). Una mancata applicazione delle regole, unita alla disattenzione, trasforma ogni trasporto in una potenziale minaccia per chi viaggia su strade e autostrade.
Un richiamo alla sicurezza
Rendere le infrastrutture più moderne è fondamentale, ma altrettanto importante è promuovere una cultura della sicurezza che coinvolga tutti gli utenti della strada. Per chi, come me, vive la strada ogni giorno al volante di un autobus, le priorità restano due: infrastrutture efficienti e una maggiore responsabilità condivisa. È tempo di considerare queste strade non solo come vie di collegamento, ma come arterie di un sistema che deve funzionare in sicurezza per tutti.