Stanno uccidendo il turismo in bus? Il caso Lucca
di Gianluca Celentano (conducente di bus) Non vi nego che avrei voluto trattare un argomento sul TPL, ma percependo la rabbia dei colleghi sul web e dei noleggiatori operanti nel gran turismo, ho ritenuto senza troppe ipocrisie di esprimere quanto meno un mio giudizio sui ticket d’ingresso ai centri storici che troppo spesso, come nel caso […]
di Gianluca Celentano (conducente di bus)
Non vi nego che avrei voluto trattare un argomento sul TPL, ma percependo la rabbia dei colleghi sul web e dei noleggiatori operanti nel gran turismo, ho ritenuto senza troppe ipocrisie di esprimere quanto meno un mio giudizio sui ticket d’ingresso ai centri storici che troppo spesso, come nel caso di Lucca, si associano a sanzioni discutibili e sicuramente (ça va sans dire) poco gradite da autisti e società.
Lucca, la rivolta dei tedeschi
La notizie infatti, a breve giro, è rimbalzata addirittura sul quotidiano La Nazione del 5 aprile, dove operatori di settore tedeschi hanno addirittura deciso di eliminare la destinazione dai propri itinerari turistici a fronte di una vera e propria raffica di multe legate all’errata compilazione del foglio verde che riporta gli itinerari di viaggio. Bel risultato, che dire…
Fermento nel turismo in bus
Sotto i riflettori dei controlli, finisce spesso, per l’appunto, la compilazione opinabile del foglio verde, un documento da qualche anno non è più sostanziale con le frontiere europee aperte; tuttavia proprio per questa pignoleria delle amministrazioni, per usare un termine diplomatico, tra gli esercenti del noleggio c’è un comprensibile fermento in particolar modo se conteggiamo, oltre alle sanzioni, le esose spese di viaggio e parcheggio.
La competitività nel noleggio bus
Al di là del piede di guerra delle società, va ricordato che per essere competitivi sul mercato del trasporto bus, i costi del noleggio non possono e non devono scendere sotto dei minimi importi i quali sono fondamentali per determinare l’utilizzo di veicoli a basso impatto ambientale, la corretta manutenzione e i costi d’impresa oltreché un guadagno adeguato per l’autista.
E gli autisti?
Ecco. Gli autisti cominciano a dire di no quando la meta prevede il passaggio a Lucca: meglio farla raggiungere con il treno da qualche comune vicino. Infatti solo nell’orario di cambio turno della vigilanza c’è una sorta di tregua nei parking bus del capoluogo di provincia toscano e tra gli autisti c’è una percepibile e malsana tensione tra nonostante siano a bordo di moderni torpedoni turistici in regola anche con le spese di parcheggio.
Turismo, meglio un bus che tante auto
Tutto questo fa bene al turismo? La risposta potrebbe esse blasfema, se consideriamo in particolar modo che un solo bus può portare ben 55 turisti che eliminerebbero dalla strada altrettanto automobili. La chiave di lettura è senz’altro un’altra… ma di certo una politica miope in questa direzione non produrrà certo una fisiologica ripresa economica del paese e, ascoltando qualche tour operator, non è difficile comprendere che le mete alternative sono già sul piatto, all’estero s’intende…