Lo SmartBUS si candida a soluzione di compromesso per conciliare transizione energetica e scarsità di fondi dovuta all’emergenza Covid. Lo spinoff del Politecnico di Milano E-CO Hev, responsabile del progetto del bus elettrico a supercondensatori insieme a Higer e Chariot, ha inviato una lettera agli operatori specificando i plus che il veicolo, attualmente in prova a Torino dopo una fase di test a La Spezia, potrebbe offrire in questa fase.

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SmartBUS, il bus elettrico per la transizione

«Il trasporto green con autobus a batteria sembra essere la soluzione per quanto riguarda l’inquinamento, ma NON per quanto riguarda le esigenze di “rush time” né, tanto meno, per il contenimento dei costi di infrastruttura – si legge nella lettera inviata agli operatori -: gli autobus elettrici a batterie, infatti, oltre a richiedere grandi potenze elettriche in deposito, non garantiscono la sufficiente copertura del servizio giornaliero, a meno di non immettere in linea più bus e dunque aumentare esponenzialmente la flotta, con conseguenti enormi impatti economici per la società. SmartBUS rappresenta la soluzione per tutte queste esigenze: è l’autobus completamente elettrico a ricarica veloce, in grado di ricaricarsi in pochissimi minuti tramite pantografo ogni volta che raggiunge la stazione al capolinea, per completare in assoluta tranquillità il percorso assegnato, con autonomie sino a 45 km; ma, soprattutto, è l’autobus che può garantire un servizio continuativo 24 ore su 24, non costringendo ad immettere in linea altrettanti bus a causa del deficit di autonomia giornaliera, tipica dei bus a batteria.  Dunque: meno autobus a parità di servizio!!»

E-CO Hev fa presente che «il Ministero dei Trasporti ha recentemente annoverato SmartBUS tra le soluzioni più efficienti per il TPL (come è riportato nel Piano Strategico Nazionale della Mobilità) e lo stesso MIT ha appena approvato la finanziabilità di questa soluzione».

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