Si possono acquistare centralmente autobus elettrici? Per Consip, sì
di Riccardo Schiavo «Quando decidono di investire in autobus elettrici, le città non si trovano semplicemente di fronte all’acquisto di nuovi autobus, ma bensì ad affrontare il passaggio a un sistema completamente differente. (…) Al momento dell’acquisto, gli operatori e le autorità pubbliche dovrebbero considerare che gli autobus elettrici sono sistemi modulari con molte opzioni e possibilità diverse. La […]
di Riccardo Schiavo
«Quando decidono di investire in autobus elettrici, le città non si trovano semplicemente di fronte all’acquisto di nuovi autobus, ma bensì ad affrontare il passaggio a un sistema completamente differente. (…) Al momento dell’acquisto, gli operatori e le autorità pubbliche dovrebbero considerare che gli autobus elettrici sono sistemi modulari con molte opzioni e possibilità diverse. La scelta della giusta dimensione e tecnologia della batteria, del sistema di ricarica e di fornitura di energia consentono di trovare la giusta configurazione per le esigenze del servizio». Il precedente è un breve estratto dello studio “Electric buses arrive on time. Marketplace, economic, technology, environment and policy perspectives for fully electric buses in the EU”, recentemente pubblicato da Transport & Environment. Un lavoro accurato che costituisce una summa, aggiornata all’autunno 2018, di buona parte dei principali studi ed esperienze legate alla diffusione degli autobus elettrici. Il mantra, non solo qui ma in ogni evento e pubblicazione dedicata alla diffusione di autobus elettrici, è sempre lo stesso: il bus a batteria è un sistema, e dal momento che oggi non garantisce in alcun modo la flessibilità di un diesel, specifiche del veicolo e infrastrutturali devono essere valutate attentamente dall’operatore in modo da trovare la miglior soluzione per il servizio da elettrificare. Alla luce di queste considerazioni… Consip cosa fa? Bandisce una gara centralizzata per cinquanta autobus elettrici da 12 metri.
La caratteristiche dell’elettrico Consip
Vediamolo nel dettaglio. Il tender riguarda veicoli da 12 metri a pianale integralmente ribassato con tre porte d’accesso. È richiesto un numero di posti a bordo non inferiore a 58. Nel capitolato si legge che «La trazione del veicolo potrà essere assicurata sia da un unico motore centrale sia da una coppia di motori posizionati nei mozzi delle ruote trainanti di potenza complessiva non inferiore a 160 kW». È previsto full service di sei anni. Fin qui tutto condivisibile.
Niente pantografo per gli autobus elettrici Consip
I problemi sorgono quando si discetta di autonomia e batterie. I mezzi banditi dalla Consip devono adattarsi a tre profili di missione. Il primo prevede una percorrenza giornaliera tra i 150 e i 200 chilometri. Gli altri due richiedono di percorrere tra i 200 e i 300 chilometri. Peccato che tra 200 e 300 chilometri di autonomia, considerando un consumo di 1,5 kWh per chilometro (un dato non troppo ottimistico: Transport & Environment per le sue proiezioni considera 1,3 kWh/km), “ballano” 150 kWh. Tradotto: 1,5 ton e almeno 50mila euro (usando i 335 €/kWh presi in considerazione da Transport & Environment) di peso e di prezzo. Curioso, poi, che l’autonomia minima richiesta dal capitolato sia di 120 km (con capacità minima di 180 kWh)… e non venga previsto un sistema di ricarica rapida tramite pantografo.
Ricarica completa in meno di 8 ore…
Per quanto concerne il sistema di ricarica, infatti, il bando prevede che per ciascun veicolo venga fornito un sistema con «potenza massima non superiore a 45 kW necessaria alla ricarica notturna di ciascun veicolo, al fine di rendere disponibile il veicolo al servizio, indicato nel profilo di missione del presente capitolato, il giorno successivo con carica delle batterie pari al 100% in un tempo non superiore alle 8 (otto) ore». Alla voce “Prodotti/servizi opzionali” figura un sistema di ricarica rapida. Non tramite opportunity charging, ma più banalmente una colonnina di ricarica con maggiore potenza di ricarica rispetto a quella prevista per la carica overnight.
…e colonnine “veloci” in caso di necessità
«Nel caso in cui l’autonomia del veicolo offerto non sia sufficiente a garantire la percorrenza minima giornaliera a pieno carico richiesta – si legge nel documento -, in relazione alle esigenze indicate nei vari profili di missione, l’Amministrazione Ordinante potrà richiedere, attraverso l’Ordinativo di Fornitura, che il caricamento del veicolo, sia garantito, durante le ore notturne e/o durante il giorno, da idonei dispositivi di ricarica rapida istallati presso il/i deposito/i e/o il/i capolinea indicati dall’Amministrazione, al fine di incrementare l’autonomia minima in ciclo urbano del veicolo stesso» Il fornitore dovrà quindi provvedere a consegnare un sistema di ricarica in grado di caricare la batteria in meno di cinque ore.
La prima gara Consip, elettrici deserti
Il valore complessivo è di 38 milioni di euro. Vale a dire, 760mila euro a veicolo (ma la cifra comprende anche le infrastrutture di ricarica). La deadline per l’invio delle offerte è il 29 gennaio 2019. La consegna dovrà avvenire entro 200 giorni. La prima maxi-gara Consip, aggiudicata quest’estate, ha visto il lotto degli elettrici andare deserto. Riguardava 50 corti da 7,7 metri con pianale interamente ribassato. L’offerta che in molti si aspettavano era quella di Rampini che invece ha bollato come «troppo bassa» la base d’asta del capitolato (17.742.565 di euro, cioè 354mila euro a modello).