Settore trasporti, la firma del contratto è arrivata
Dopo 7 anni di vacanza contrattuale, si è conclusa la più lunga e complessa vertenza per il rinnovo del contratto nazionale del settore trasporto pubblico locale, un contratto che interessa oltre 116 mila lavoratori . E’ il primo contratto autoferrotranvieri sottoscritto senza interventi esterni delle istituzioni a copertura dei costi. “Con questo accordo le parti […]
Dopo 7 anni di vacanza contrattuale, si è conclusa la più lunga e complessa vertenza per il rinnovo del contratto nazionale del settore trasporto pubblico locale, un contratto che interessa oltre 116 mila lavoratori . E’ il primo contratto autoferrotranvieri sottoscritto senza interventi esterni delle istituzioni a copertura dei costi.
“Con questo accordo le parti sociali del settore hanno dimostrato di avere senso di responsabilità e le aziende di avere la capacità di essere vere imprese” La vertenza si è conclusa dopo un confronto serrato ed una non stop di due giorni quando finalmente “è stato trovato l’equilibrio necessario tra le difficoltà del settore e le legittime aspettative dei lavoratori”
Lo rendono noto ASSTRA e ANAV, le associazioni datoriali del settore che oggi hanno sottoscritto con i rappresentanti sindacali di FILT CGIL, FIT CISL, UILTRASPORTI, FAISA CISAL e UGL FNA l’Accordo 28/11/2015 che rinnova il contratto nazionale della categoria per il periodo 2015-2017. L’ipotesi di Accordo è stato raggiunto in un’ottica di superamento della fase di incertezza e di crisi del settore, come atto di grande responsabilità . L’incipit dell’Accordo è una fotografia degli interventi concreti e puntualiassolutamente urgenti per il settore e manda un messaggio forte e chiaro alle Istituzioni a cui imprese e sindacati chiedono un’assunzione di responsabilità.
“Ora si apra col Governo e le Istituzioni una fase nuova che metta al centro il trasporto pubblico come scelta strategica del paese, per costruire un sistema di mobilità efficiente che abbia al centro il cittadino/cliente. Ci aspettiamo pertanto da parte dei decisori politici scelte chiare e coerenti che vadano nella direzione di un vero processo di cambiamento. Da parte nostra, abbiamo dimostrato di essere pronti. Ci impegniamo inoltre a rivedere in futuro il modello contrattuale nel segno della flessibilità e dell’innovazione, articolandolo tra livello nazionale ed aziendale, dove una parte del salario sia collegata alla produttività”
L’Accordo prevede una “una tantum” di 600 euro per il periodo gennaio 2012- ottobre 2015, pagabile in due tranche. (a gennaio e aprile 2016). L’aumento in busta paga è di 100 euro al parametro 175, di cui 35 euro erogati alla firma , 35 euro a luglio 2016, l’ultima tranche di 30 euro ad ottobre 2017