Serena Lancione, Anav Piemonte Vda: ripartenza, transizione, fiducia
Serena Lancione è presidente Anav Piemonte e Valle d’Aosta da settembre 2020. Un esordio in carica ‘macchiato’ dalla pandemia per la direttrice generale di Bus Company, tanto che il giorno del debutto pubblico è arrivato nove mesi dopo, in occasione del convegno tenutosi oggi ad Asti. L’abbiamo intervistata. Serena Lancione: green pass è una tutela […]
Serena Lancione è presidente Anav Piemonte e Valle d’Aosta da settembre 2020. Un esordio in carica ‘macchiato’ dalla pandemia per la direttrice generale di Bus Company, tanto che il giorno del debutto pubblico è arrivato nove mesi dopo, in occasione del convegno tenutosi oggi ad Asti. L’abbiamo intervistata.
Serena Lancione: green pass è una tutela
Serena Lancione, da un lato si chiede il ripristino della capienza massima, dall’altro si parla di ‘green pass’ all’italiana esteso ai mezzi a lunga percorrenza. Si apre una nuova pagina che lascia margini di buon auspicio o, al contrario, un’incertezza che non fa bene al settore?
«Siamo in una condizione per cui adesso sulle linee commerciali abbiamo ancora contingentamento imposto dalla norma, e il green pass rappresenta la più grande tutela di viaggiare in sicurezza. Ci auguriamo che possa contribuire a ripristinare fiducia nelle persone verso il viaggio sul mezzo collettivo»
Il tema della transizione energetica, con gli investimenti ad essa connessi, è destinato ad impattare in maniera forte il settore del tpl, in particolare per quanto concerne le aziende private. Si tratta anche di un cambio di approccio nelle relazioni industriali…
«Il PNRR rappresenta un’occasione per il rilancio. Abbiamo la possibilità di rinnovare il parco macchine, con risorse aggiuntive a quelle del Piano nazionale strategico della mobilità sostenibile. Ciò consentirà non solo lo svecchiamento del parco, ma anche la scelta della tipologia di alimentazione migliore per la tipologia di servizio di cui parliamo. Non è esiste la soluzione, ne esistono tante, a seconda del contesto. A questo riguardo, tra i segnali che vogliamo dare c’è quello della filiera. Il rapporto non è più solo tra clienti e fornitori, dobbiamo per forza lavorare nell’ottica della filiera, lavorando sia con cui produce le macchine che con cui fornisce l’energia».
Transizione energetica, sfida e stimolo
Cambio di alimentazione significa anche cambio di paradigma a livello di mentalità e competenze aziendali. I vostri associati sono pronti a raccogliere la sfida?
«È uno stimolo straordinario. Nell’associazione abbiamo aziende di dimensioni diverse, da quelle piccole e medio piccole a importanti gruppi privati. Le sensibilità sono diverse e i livelli di avanzamento sono diversi. È sicuramente l’occasione per far capire a tutto il sistema delle aziende di trasporto private che questa transizione energetica è necessaria, per cui bisogna attrezzarsi per portarla avanti».
Capitolo sicurezza: tra gli addetti ai lavori si evidenziano da mesi studi e tecnologie che garantiscono la sicurezza del viaggio in autobus. Quali azioni mancano, da compiere, per arrivare all’utente finale e convincerlo di questo argomento? Resta qualche azione inesplorata?
«A nostro parere non manca niente, basta dare i messaggi giusti. Il Covid è un’emergenza, sicuramente il vaccino migliora la situazione ma il pericolo non va sottovalutato. Ciò che abbiamo fatto con contingentamento, mascherine e sanificazione è dimostrare che si può continuare a viaggiare in autobus. Se la situazione dovesse progressivamente migliorare, il messaggio arriverà. Non vogliamo forzare, vogliamo fare emergere il concetto che prendere un bus non è più rischioso che andare al supermercato».
Nello studio presentato da Link Foundation emergono due elementi legati allo smart working e al post pandemia: maggiore dispersione dei residenti (con crescenti trasferimenti fuori dai centri urbani) e minore prevedibilità degli spostamenti (dovuta al calo della quota degli spostamenti sistematici, come quelli casa-lavoro). Al di là di sicurezza e rinnovo del parco, intercettare questa domanda è la sfida successiva per operatori e pianificatori tpl?
«Sicuramente sì. Si tratta di una vecchia sfida che abbiamo un attimo accantonato perché la pandemia ha modificato l’ordine delle priorità. Riprendiamo dove abbiamo lasciato. È un percorso inarrestabile. Noi siamo i protagonisti del MaaS: mettere al centro l’utente a seconda della tipologia di spostamento e dare sempre l’offerta migliore non può prescindere dal servizio con autobus. Gomma e ferro sono e saranno i pilastri della mobilità».