Scioperi nel tpl, precettazione quando non c’è preavviso
Sì alla precettazione per gli scioperi senza preavviso. La terza sezione del Consiglio di Stato ha accolto il ricorso del Ministero dell’Interno e Commissione di Garanzia e respinto la sentenza di primo grado del Tar della Liguria che aveva dichiarato llegittimo l’ordinanza prefettizia di precettazione. Intanto è stato varato il 24 aprile il nuovo regolamento sugli scioperi, valido […]
Sì alla precettazione per gli scioperi senza preavviso. La terza sezione del Consiglio di Stato ha accolto il ricorso del Ministero dell’Interno e Commissione di Garanzia e respinto la sentenza di primo grado del Tar della Liguria che aveva dichiarato llegittimo l’ordinanza prefettizia di precettazione. Intanto è stato varato il 24 aprile il nuovo regolamento sugli scioperi, valido solo per il trasporto pubblico locale, che dimezza gli scioperi raddoppiando, da 10 a 20 giorni, la distanza minima tra due agitazioni.
La decisione del Consiglio di Stato
I giudici del Consiglio di Stato, si legge su Clickmobility, hanno stabilito che nel caso in cui tra il momento in cui viene proclamato lo sciopero e il momento in cui la misura di lotta ha effettivamente inizio non sussiste in concreto alcuna soluzione di continuità, l’autorità prefettizia è legittimata, in via di urgenza e a tutela dell’interesse della collettività alla fruizione del servizio pubblico essenziale, ad emanare un provvedimento di precettazione al lavoro che paralizzi lo stato di agitazione.
Meno scioperi da sindacati con pochi iscritti
Il nuovo regolamento cambia le modalità di sciopero. “Gli scioperi ripetuti colpiscono in modo più pesante i cittadini meno abbienti che non possono permettersi il taxi e aumentano a dismisura le difficoltà delle nostre città”, ha evidenziato il garante degli Scioperi Giuseppe Santoro Passarelli intervistato dal Messaggero. La precettazione è “uno strumento è eccezionale. Usandolo senza misura può essere annullato dal tribunale amministrativo”. Con il nuovo regolamento “si asciugherà il fenomeno delle agitazioni che, legittimamente sia chiaro, quasi sempre vengono indette da sindacati con pochi iscritti”.