Scioperi nel trasporto pubblico, il diritto alla mobilità dei cittadini va tutelato. Il direttore generale di Atm Milano Arrigo Giana (nonché presidente di Agens) interviene sul tema: “È il momento di un cambio radicale, serve una svolta, è ora di parlare anche del diritto a muoversi dei cittadini”.

Agens, annuncia Giana, sta lavorando a una proposta di legge. L’intervento si colloca a ridosso dello sciopero generale previsto per venerdì 29 novembre.

sciopero trasporto pubblico

Giana sugli scioperi nel trasporto pubblico

Giana, nelle vesti di presidente di Agens e di direttore generale di Atm, ha proseguito sottolineando che “Bisogna affrontare in modo costruttivo il tema degli scioperi rivedendo le norme e aggiornandole alle attuali esigenze di mobilità delle città. La priorità, infatti, è certamente continuare a garantire il diritto legittimo di scioperare ma allo stesso tempo tutelare anche gli spostamenti di milioni di cittadini che ogni giorno usano il trasporto pubblico per andare al lavoro, a scuola o per raggiungere strutture ospedaliere”.

Scioperi nel trasporto pubblico, occhio alla rappresentanza

Giana punta il dito sulla rappresentanza sindacale: “le aziende di trasporto pubblico non possono essere ostaggio di minoranze che non hanno rappresentatività nel settore, ma hanno il potere di paralizzare le città. Per questo come associazione di categoria stiamo lavorando a una proposta di legge che prevede la proclamazione dello sciopero solo da parte di sindacati che hanno una rappresentatività congrua tra i lavoratori. Se così fosse, le componenti sindacali che raccolgono più consenso sarebbero anche più legittimate”.

Giana: il lavoratore comunichi l’adesione all’azienda

“Altro tema di riflessione per quanto riguarda gli scioperi nel trasporto pubblico – prosegue Giana – è la modalità di informazione. Le aziende per legge sono tenute a dare larga diffusione di uno sciopero ai cittadini almeno cinque giorni prima ma non hanno alcuna possibilità di informare la clientela sulle possibili reali ricadute. Quello che chiediamo è quindi di introdurre un obbligo individuale di comunicare all’azienda l’adesione almeno il giorno prima. Questo permetterebbe di dare informazioni e orientare così le scelte alternative, o meno, dell’utenza. Stabilire una regola in questo senso mi sembra una proposta di buon senso e di convivenza civile, perché se da un lato è sacrosanto il diritto di scioperare, dall’altro lo è anche quello dei cittadini di poter organizzare i propri spostamenti, il proprio lavoro e la propria vita”.

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