Salute, i conducenti di linea svizzeri lanciano l’allarme. Analisi comparativa con l’Italia
di Gianluca Celentano, conducente bus L’ultima volta che abbiamo parlato della salute dei conducenti era nel servizio “Guidare in salute”, promosso dal seminario di FAST-Confsal, l’organizzazione autonoma sindacale che riunisce tutti gli operatori del settore mobilità. Oggi, invece, ci spostiamo fuori dal confine italiano proponendovi un servizio di Fabio Caironi sulla condizione dei conducenti di […]
di Gianluca Celentano, conducente bus
L’ultima volta che abbiamo parlato della salute dei conducenti era nel servizio “Guidare in salute”, promosso dal seminario di FAST-Confsal, l’organizzazione autonoma sindacale che riunisce tutti gli operatori del settore mobilità. Oggi, invece, ci spostiamo fuori dal confine italiano proponendovi un servizio di Fabio Caironi sulla condizione dei conducenti di linea elvetici.
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Le rivelazioni sindacali
In realtà, non emergono novità rispetto a ciò di cui già siamo a conoscenza in Italia. Sorprende, però, apprendere che, nonostante una remunerazione economica interessante per gli autisti svizzeri, commisurata al costo della vita elvetico cantonale, le cose non vanno affatto bene.
Sulla pagina di Ticinonline, Caironi descrive quanto fotografato dai sindacati di settore senza utilizzare mezzi termini, e comprendendo le cause di un allontanamento dalla professione diventata poco salutare. Viene da pensare che sia stato rincarato il pessimismo, considerando che si parla della efficiente e fiscale Svizzera. Sarebbe interessante una trasferta dei sindacalisti svizzeri in una metropoli italiana come Roma o Milano per capire se sia necessario correggere il tiro polemico, oppure, se nell’era post covid il tracollo abbia addirittura passato il confine. C’è anche da domandarsi cosa si stia facendo in Italia sui punti portati alla luce da Fabio Caironi.
Problematiche legate alla guida
Solo il 3,9% dei conducenti svizzeri dichiara di non avere nessun problema da segnalare, a fronte di un approfondito studio condotto dal centro universitario Unisanté e dalle sigle sindacali SEV, Syndicom e VPOD. Dallo studio emerge che i problemi muscolari, la stanchezza e i disturbi del sonno rientrano fra le cause di un aumento degli infortuni in Svizzera (dati 2022). Il centro universitario di medicina generale di Losanna descrive un quadro clinico chiaro: il 57% dei conducenti accusa dolori muscolari alle spalle o al collo, il 50% affaticamento anomalo e mal di schiena, il 43% problematiche legate al sonno, il 42% forte stress, il 35% irritabilità e il 33% mal di testa.
Turni pessimi e malattia
Nel 2022 sono aumentati anche i giorni di malattia degli autisti: uno su due. Analizzando le cause per conto di Unisanté, i riflettori si accendono sull’ambiente di lavoro, puntando il dito sulle vibrazioni dei veicoli a motore tradizionale come causa del mal di schiena. Inoltre, i sindacati accusano le 10 ore di servizio con turni spezzati. Christian Fankhauser, vicepresidente del SEV, aggiunge che lo scaglionamento della giornata risulta estremamente faticoso. È complicato utilizzare i servizi igienici, che in Svizzera non dovrebbero mancare, e spesso, a causa dei ritardi e degli orari, si è costretti a rimandare una sosta in bagno.
Traffico aggressivo e qualità dei mezzi
C’è poi il fattore del traffico e dell’educazione, anche se suona un po’ anomalo sentirne parlare in Svizzera. L’aggressività degli utenti e dei ciclisti è conosciuta anche in terra elvetica, e il sindacato svizzero continua a chiedere condizioni di protezione del personale di guida. Sotto l’attenta lente svizzera finisce anche il sedile di guida e l’aspetto ergonomico del veicolo. Pare infatti che i conducenti oltre i 56 anni riscontrino sensibilità gli arti superiori e inferiori a seguito della conformazione del posto guida; basti pensare alla collocazione dei pulsanti porte che obbliga a continue flessioni in avanti del busto. Valérie Solano, vicepresidente del SEV, sostiene: “Si tratta di un lavoro difficile. Più riusciamo a migliorare le condizioni di lavoro in termini di orari regolari, riduzione dello stress e aumento della soddisfazione sul lavoro, più abbiamo la possibilità di mantenere gli autisti in buona salute e in azienda”.
Promossa AutoPostale
Manuel Wyss, segretario di Syndicom, si mostra soddisfatto della sinergia con AutoPostale, che ha promosso la ricostituzione dei turni di servizio con l’entrata in vigore del nuovo contratto di lavoro, promuovendo controlli sull’applicazione da parte di UFT, l’Ufficio federale di vigilanza dei trasporti.
Che dire, noi di AUTOBUS siamo sempre in giro fra gli autisti: non mancheremo di verificare e raccontare le vostre e le nostre impressioni.