Il Tar ha bloccato il bando per le linee periferiche del tpl di Roma. La gara, bandita nel novembre 2018 e del valore di circa un miliardo di euro, aveva scatenato i ricorsi di una serie di operatori (Autoguidovie, Gtm, Busitalia), parzialmente accolti dai giudici amministrativi. Prossimamente verranno rese note dal Tar le motivazioni. Le prospettive, ora, sono quelle di un annullamento o di una modifica sostanziale del bando.
La principale novità della gara riguarda la divisione in due lotti, Roma Ovest e Roma Est. Un gestore può farsi avanti per entrambi ma ne può vincere solo uno. Il consorzio di imprese Roma Tpl, che opererà in regime di proroga fino al 1 gennaio 2020, è quindi destinato a uscirne quantomeno dimezzato.

Gara per le linee periferiche di Roma, la mannaia del Tar

“Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio (Sezione Seconda), definitivamente pronunciando accoglie parzialmente, nei modi e nei limiti di cui in motivazione, il ricorso” si legge nel dispositivo emanato dal Tar laziale nei giorni scorsi. Il Tar, inoltre, “condanna Roma Capitale alla parziale rifusione delle spese di giudizio, liquidandole in complessivi 2.500 euro oltre oneri di legge, in favore della Società ricorrente”.
Ad uscire parzialmente bocciata dal giudizio del Tar è la procedura aperta per “l’affidamento del servizio di trasporto pubblico locale su gomma nel territorio periferico di Roma Capitale e servizi accessori”. Un bando suddiviso in due lotti per una durata di 8 anni, e riguardante le linee su gomma ora operate da Roma Tpl. Come riporta il Corriere della sera, per tre volte i documenti hanno riportato errori di vario tipo. Autoguidovie, Gtm e Busitalia hanno impugnato il bando esprimendo perplessità in merito alla clausola sociale, alla carenza di informazioni previste nel bando e su ulteriori aspetti, si legge sempre sul Corriere. Ora non resta che attendere le motivazioni del Tar.

Un passo indietro, gli interessamenti al bando

La gara è stata pubblicata il 22 novembre e presenta una base d’asta di 987.953.580 euro per 8 anni di affidamento non rinnovabili e 30 milioni di chilometri assegnati. Una fetta di tpl romano che non ha mancato di attirare l’interesse di alcuni operatori. Le offerte dovranno essere presentate entro le 10.30 del 18 marzo 2019 ma, come si apprende dalla relazione della procedura di consultazione avviata nei mesi precedenti da Roma Capitale, si sono mostrate interessate Busitalia-Sita Nord srl, società del gruppo delle Ferrovie dello Stato, e Cilia Italia srl, società con sede a Palestrina, del gruppo francese Ratp Dev Italia srl che già aveva presentato un progetto per la gestione della Roma-Lido.

Roma tpl nei numeri

La principale novità della gara riguarda la divisione in due lotti, Roma Ovest e Roma Est. Un gestore può farsi avanti per entrambi ma ne può vincere solo uno. Il consorzio di imprese Roma Tpl, che opererà in regime di proroga fino al 1 gennaio 2020, è quindi destinato a uscirne quantomeno dimezzato. Il ‘lotto est’ comprende 54 linee per una produzione annua di chilometri pari a 16.218.476 circa. Come indica il nome, servirà la zona ‘nord-est’ della città in una fetta che va più o meno dalla Salaria alla Laurentina e che comprende Tiburtina, Tuscolana e Appia. Il ‘lotto ovest’ comprende 49 linee con una produzione annua di chilometri pari a 13.715.724 circa. Dalla Flaminia a Ostia passando per la zona Trionfale, Aurelia e Magliana. Chi si farà avanti dovrà dimostrare che negli ultimi tre esercizi ha fatturato per servizi analoghi un importo non inferiore al 50 per cento della cifra a base di gara rapportato a ciascun anno e, sempre nel triennio precedente, ha fornito servizi di trasporto pubblico urbano su gomma per un minimo di chilometri.

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