Gara tpl. Il Comune di Roma? Bocciato! (In matematica)
Una gara nata male e che rischia di finire peggio. Stiamo parlando della gara d’appalto per i bus periferici di Roma. Dopo la denuncia di affaritaliani.it sul capitolato di gara che conteneva un errore grossolano di aritmetica, il Comune di Roma corre ai ripari e pubblica una rettifica. Purtroppo, anche la nuova rettifica è sbagliata, […]
Una gara nata male e che rischia di finire peggio. Stiamo parlando della gara d’appalto per i bus periferici di Roma. Dopo la denuncia di affaritaliani.it sul capitolato di gara che conteneva un errore grossolano di aritmetica, il Comune di Roma corre ai ripari e pubblica una rettifica. Purtroppo, anche la nuova rettifica è sbagliata, e clamorosamente. Anche qui la semplice moltiplicazione è sbagliata.
Roma Tpl gestisce il 30 per cento del trasporto
Ma andiamo per ordine. A Roma il 70 per cento del trasporto è gestito da Atac; 9 il servizio in periferia, pari appunto al 30 per cento è andato a gara ed è stato vinto dalla Roma Tpl. Dunque, in vista della scadenza e dopo le polemiche legate ai mancati pagamenti degli stipendi, il sindaco Raggi, l’assessore Meleo e il consigliere Enrico Stèfano avevano promessi di cambiare pagina bandendo una nuova gara che avrebbe reso giustizia ai tranvieri imbufaliti e ai romani, garantendo risparmi ed efficienza. Così il Comune di Roma ha predisposto il nuovo bando di gara pubblicato sulla Gazzetta Europea lo scorso 18 luglio. Con l’enfasi social che contraddistingue la politica M5S, la gara era stata presentata come la “madre i tutte le soluzioni”, una privatizzazione nel segno dell’efficienza del servizio, del risparmio e del rispetto per i lavoratori. Insomma, la quadratura del cerchio. Si scopre invece che il bando è da gettare nel cestino a causa di un errore da matita rossa sul foglio a quadretti di un bimbetto di terza elementare. A pagina 2 della “Procedura di gara aperta”, il valore stimato del lavoro che il Comune vorrebbe appaltare ai privati, si legge che l’importo è compreso tra 11 milioni e 783 mila euro e 167 milioni e 674 mila più spicci. Una forchetta incomprensibile e che invece è stata vista, approvata da chissà quanti funzionari del Comune per finire sul tavolo dell’assessore Linda Meleo e da qui alla Gazzetta Europea per la sua pubblicazione.
Il bando di gara? Tutto da rifare
Corretto l’errore si può ora procedere? Nient’affatto. Anche la seconda stesura, denuncia il quotidiano affaritaliani.it contiene un errore grossolano. Infatti, la correzione con la quale è stato aggiunto un 1 dimenticato che ha portato il valore della gara nella forchetta compresa tra i 111 e i 167 mln di euro, invece di 11 mln e spicci, non supera il cavallo di troia del capitolato iniziale, dove l’importo dell’affidamento della durata di 9 anni, viene calcolato invece solo su un anno, lasciando senza copertura economica gli altri 8 anni. Come se tutta la gara avesse come unico obiettivo quello di aggiudicare il 30 per cento del servizio di bus di Roma per soli 12 mesi.
Ecco il calcolo esatto
Visto il reiterato errore affaritaliani.it ‘consiglia’ all’ufficio competente del Comune di Roma, la seguente correzione. Il calcolo esatto da pubblicare come seconda rettifica o come nuovo capitolato di appalto è così composto. Al punto II.3 correggere per favore come segue: “Valore tra 1.060.047.000 e 1.509.070.500”. Dunque un erroruccio di poco conto che da 111 mln di euro di appalto minimo lo fa schizzare a più di 1 miliardo di euro mentre la spesa massima prevista e che il Comune dovrebbe inserire in bilancio non è di 167 mln ma di 1,5 miliardi.