Da lunedì 9 gennaio, come vi abbiamo raccontato, Atm Milano ha aumentato il costo dei biglietti di 20 centesimi. Un rincaro – che non ha interessato gli abbonamenti – resosi necessario per coprire i costi del trasporto pubblico locale meneghino, a fronte di una riduzione dei contributi statali per il comparto. Una decisione, quella dell’Azienda Trasporti Milanesi, che ha fatto storcere il naso a tutti (o quasi) i cittadini, ma per certi versi inevitabile per sostenere le spese per la costruzione della M4 che renderà ancor più fitta la rete di trasporti all’ombra della Madonnina.

Il sindaco Giuseppe Sala, in queste ore, ha voluto recapitare un messaggio al governo, protestando contro la riduzione dei contributi statali per il tpl di Milano. «Il 26 novembre, giorno della inaugurazione della prima tratta della M4, ho ricordato al ministro Salvini che i ricavi da biglietti coprono soltanto una parte del costo del trasporto pubblico e che in tutto il mondo l’onere di questo servizio fondamentale per le città è sostenuto dalla spesa pubblica nazionale. E qui arriviamo al punto: Milano va avanti ma i contributi no. Dal 2011 abbiamo perso 25 milioni di contributi statali a fronte di quasi 27 chilometri in più di solo trasporto sotterraneo e le previsioni prevedono che nel 2024, quando M4 sarà completata con i suoi 15 chilometri, le risorse destinate al comune di Milano diminuiranno ancora. Allora è chiaro che così non si riesce ad andare avanti. Dal Governo, da qualunque governo di qualunque colore, mi aspetto che il finanziamento statale del trasporto pubblico tenga conto dei progressi che si registrano nelle città», ha dichiarato il primo cittadino.

Sala, proseguendo, ha invitato anche la stessa Atm a «fare ancora di più la sua parte mettendo in campo azioni concrete per contrastare il fenomeno dell’abusivismo o del salto dei tornelli che spesso viene segnalato da utenti».

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