Quel legame sempre più stretto tra autisti e politica (locale): sindacati, addio?
Esiste una sorta di “zona di latenza” tra le problematiche quotidiane degli autisti e la diffusione su larga scala di soluzioni semplici che migliorerebbero la sicurezza di tutti, inclusi i pedoni. Il nostro blog si propone anche di colmare questo divario, dando risonanza ai temi più sentiti dalla categoria. Se il nostro contributo mensile aiuta […]

Esiste una sorta di “zona di latenza” tra le problematiche quotidiane degli autisti e la diffusione su larga scala di soluzioni semplici che migliorerebbero la sicurezza di tutti, inclusi i pedoni. Il nostro blog si propone anche di colmare questo divario, dando risonanza ai temi più sentiti dalla categoria. Se il nostro contributo mensile aiuta a far emergere queste problematiche, ne siamo orgogliosi.
Il ruolo dei sindacati e la politica locale
Le mobilitazioni sindacali delle sigle autonome, continuano a verificarsi con cadenza mensile, ma il loro seguito tra i lavoratori appare un pò ridotto. Il numero di iscritti è in calo e gli scioperi sembrano ormai un mero fastidio per gli utenti del trasporto pubblico locale spesso rassegnati ai “venerdì neri” della mobilità. Forse il “guadagno” è delle aziende? Nel contesto attuale, ci si chiede chi possa davvero risolvere i problemi quotidiani dei conducenti con iter burocratici più snelli e maggiore concretezza.
Un dato emerge chiaramente: sono sempre più gli autisti che, anziché affidarsi ai sindacati, guardano alla politica locale per ottenere risposte e soluzioni. Questo passaggio segna un ulteriore spostamento dell’attenzione dalla rappresentanza sindacale alla politica locale?
Sicurezza stradale e consapevolezza
Oltre ai diritti dei lavoratori, c’è un tema che riguarda tutti gli utenti della strada: la distrazione cronica dei pedoni, oltre di chi è al volante o al manubrio. Il limite di 30 km/h adottato a Bologna potrebbe sembrare una buona misura di tutela per i conducenti, ma il suo impatto sulla velocità commerciale dei servizi NCC e TPL ne riduce l’efficacia operativa. Tuttavia, uno problema è sotto gli occhi di tutti: attraversare sulle strisce sembra essere diventato un optional, così come guardare chi sopraggiunge prima di immettersi sulla carreggiata. Un tempo, i sindacati avevano un ruolo attivo anche nella richiesta di modifiche urbanistiche per favorire la mobilità dei mezzi pubblici; oggi, questo compito sembra essere passato, seppur non del tutto, nelle mani dei funzionari delle grandi aziende di trasporto, aumentando le loro responsabilità. Tuttavia, senza un’esperienza diretta alla guida, queste decisioni rischiano di essere meno efficaci o addirittura approssimative?
Un appello alla sensibilizzazione
L’uso dello smartphone mentre si attraversa la strada, le telefonate concitate, la frenesia diffusa: tutti fattori che aumentano il rischio di incidenti. Andare piano a volte non basta. Da tempo chiediamo campagne di sensibilizzazione mediatiche per ricordare norme basilari, come attraversare solo sugli appositi passaggi pedonali o evitare di parlare ad alta voce al telefono sui mezzi pubblici. Serve uno sforzo maggiore per rendere la società più civile e il trasporto pubblico più sicuro per tutti. Se un contributo essenziale può o potrà partire proprio dai conducenti di bus, beh, ne siamo fieri!
Il cambiamento in atto nel rapporto tra lavoratori e rappresentanza politica locale è un segnale da non sottovalutare. La sicurezza e il miglioramento delle condizioni lavorative passano anche da qui.
di Cristian Guidi