Quando il bus lo paga Philip Morris. Progetto storico a Bologna con Tper
Il biglietto del bus? Lo paga Philipp Morris. Il colosso del tabacco, o più precisamente il suo distaccamento bolognese Philip Morris Manufacturing & Technology Bologna, è l’artefice, insieme ai soggetti istituzionali, del primo progetto in Italia di mobilità intermodale ferro/gomma finanziato dall’azienda e utilizzabile non solo dal personale aziendale, ma da tutta la popolazione locale. Due linee […]
Il biglietto del bus? Lo paga Philipp Morris. Il colosso del tabacco, o più precisamente il suo distaccamento bolognese Philip Morris Manufacturing & Technology Bologna, è l’artefice, insieme ai soggetti istituzionali, del primo progetto in Italia di mobilità intermodale ferro/gomma finanziato dall’azienda e utilizzabile non solo dal personale aziendale, ma da tutta la popolazione locale.
Due linee tpl finanziate da Philip Morris
Il progetto si concretizza nella creazione di due linee di trasporto pubblico locale (le nuove linee 676 e 677), interamente finanziate dall’azienda, che permettono un collegamento su gomma tra le stazioni ferroviarie di Anzola dell’Emilia e di Crespellano/Via Lunga, raggiungibili grazie ai servizi Tper e Trenitalia, e l’area industriale della Valsamoggia, dove oltre allo stabilimento del gruppo Philip Morris, sorgono importanti realtà industriali.
Ma non finisce qui: Philip Morris fornirà inoltre gratuitamente a tutto il proprio personale degli abbonamenti per il trasporto pubblico locale utilizzabili su tutti i mezzi Tper anche all’infuori dell’orario e delle giornate di lavoro.
Un accordo legato al Pums
La partnership coinvolge Philip Morris, Tper, Trenitalia, città metropolitana e la Regione. L’iniziativa portata avanti da Philip Morris è frutto dell’implementazione operativa del Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (PUMS), adottato lo scorso novembre dalla Città metropolitana di Bologna e finanziato dalla Regione Emilia-Romagna, che prevede l’attivazione di servizi di mobilità volti a garantire una maggior sostenibilità dei trasporti in ambito urbano ed industriale.
2mila nuovi utenti sul bus
Secondo l’Assessore ai Trasporti ed Infrastrutture della Regione Emilia-Romagna, Raffaele Donini, “La Regione Emilia-Romagna sta puntando fortemente sulla mobilità sostenibile, in particolare con fondi straordinari sul trasporto pubblico locale. Abbiamo messo in campo investimenti per oltre 1 miliardo di euro per qualificare il trasporto su ferro e su gomma, prevedendo e finanziando il rinnovo pressoché totale dei treni regionali e il 20% degli autobus che circolano in Emilia-Romagna. Sono quindi molto soddisfatto per l’accordo presentato oggi e promosso da Philip Morris, Tper e Trenitalia, con il supporto della Regione e della Città Metropolitana, poichè, oltre a dimostrare un’importante attenzione da parte di una grande azienda del territorio verso la mobilità sostenibile, rappresenta il primo accordo di mobility management aziendale in regione che interessa una azienda di grandi dimensioni e che sono certo aprirà la strada a numerose altre esperienze con altre realtà del territorio. Oltre 2.000 persone da oggi avranno un motivo in più per preferire il trasporto pubblico al mezzo privato, anche grazie agli incentivi diretti promossi dall’azienda.”
Merola: si lavora per il tram
Il Sindaco della Città Metropolitana di Bologna, Virginio Merola, ha sottolineato: “Lo scorso novembre abbiamo adottato il PUMS della città metropolitana di Bologna e con esso abbiamo lanciato alcune sfide per la mobilità sostenibile: ridurre l’inquinamento e migliorare l’accessibilità e l’attrattività del nostro territorio. Per raggiungere questi obiettivi aumenteremo le corse del Servizio Ferroviario Metropolitano, stiamo lavorando perché Bologna abbia una rete di Tram e presto avremo il biglietto unico metropolitano. Ma ciò non basta, occorre l’impegno di tutti: pubblico, cittadini e imprese. Per questo ritengo a suo modo storica la giornata di oggi: Philip Morris è stata la prima azienda che ha voluto raccogliere questa sfida e – per la prima volta – si supera l’approccio della navetta dedicata solo ai lavoratori istituendo servizi bus di linea aperti a tutti i cittadini e alle altre imprese del territorio. È un esempio di ottima integrazione pubblico-privato che spero sarà seguito da altre aziende. A ciò si aggiunge la scelta di dotare tutti i lavoratori di un abbonamento valido sull’intera rete metropolitana spostando presumibilmente sul trasporto pubblico tante persone che abitualmente usano l’auto”.
Gualtieri: un accordo storico
Giudizio positivo anche da parte della Presidente e Amministratore Delegato di Tper, Giuseppina Gualtieri, che pone l’accento sull’importanza di approcciare in modo sempre più efficace la sfida del trasporto da e verso i luoghi di lavoro: “Questo accordo – spiega Gualtieri – si inserisce nell’ambito delle politiche di mobility management sviluppate da Tper. Sono oltre 12mila i soggetti che oggi, nell’intera area di attività di Tper, beneficiano di accordi di mobility management cui si aggiungono i 9mila studenti UniBo ed Erasmus. Si tratta di accordi costruiti sulle esigenze di aziende e lavoratori. Il caso di PM MTB rappresenta oggi un nuovo paradigma. E’ questo il primo accordo del genere mai siglato in Italia non solo per i numeri di trasportati (coinvolti direttamente con gli abbonamenti aziendali) ma anche per la generale ricaduta verso il territorio delle due linee che saranno servizio di trasporto pubblico a tutti gli effetti, fruibili, dunque, anche da chiunque desidererà utilizzarle. In questo modo si dà una risposta ad un’area produttiva di cui PM MTB rappresenta una delle eccellenze. Come azienda ci siamo da subito messi a disposizione per accompagnare questo progetto che diventa oggi un “fiore all’occhiello” per l’intero territorio ed un modello da replicare”.