Progetto Nuovo Trasporto Torino: oltre 1 miliardi per il piano trasporti 2027. 380 milioni per tram ed eco-bus
Oltre 700milioni di euro di lavori, prolungamento della metropolitana con altre 4 stazioni, 2 linee tramviarie e 30 chilometri di binari in più, 437 nuovi bus ecologici e 70 nuovi tram per altri 380 milioni di investimento. Sono questi i numeri del trasporto pubblico torinese dei prossimi anni, o meglio, del progetto NTT, Nuovo Trasporto […]
Oltre 700milioni di euro di lavori, prolungamento della metropolitana con altre 4 stazioni, 2 linee tramviarie e 30 chilometri di binari in più, 437 nuovi bus ecologici e 70 nuovi tram per altri 380 milioni di investimento. Sono questi i numeri del trasporto pubblico torinese dei prossimi anni, o meglio, del progetto NTT, Nuovo Trasporto Torino.
Il progetto NTT Nuovo Trasporto Torino
Il progetto NTT è stato presentato dal sindaco Stefano Lo Russo, dall’assessora ai Trasporti Chiara Foglietta e dall’amministratore delegato di Gtt, Serena Lancione. Servizio più capillare, affidabilità dei passaggi e comfort dei mezzi sono i pilastri della riorganizzazione che, da qui al 2027, si propone di rendere metro, autobus e tram la scelta più facile, oltre che la più sostenibile, per andare al lavoro, a scuola o all’università e per muoversi all’interno della città, con tempi di attesa massimi di 8 minuti. Il cardine del piano è infatti quello di arrivare a tempi di attesa massimi di 8 minuti grazie alla “rete prioritaria estesa”. Ovvero tutte le possibili estensioni realizzabili entro i prossimi 5 anni della rete tramviaria.
Tram, bus e Brt
Di qui passa il ripristino della gestione tranviaria della linea 13 in orario serale e nei giorni festivi, il ripristino della gestione tranviaria della linea 10 nei giorni festivi e nei periodi di chiusura delle scuole, il potenziamento della linea 74 diretta al Caat, l’ottimizzazione dei percorsi delle linee che servono l’area della stazione Rebaudengo, il miglioramento dei collegamenti fra Villaretto, Falchera e Mappano e nella zona verso San Mauro, Barca, Bertolla, il potenziamento della linea 66 e del prolungamento della linea 1 della metropolitana sino a Cascina Vica, la riorganizzazione del servizio in zona Parella.
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I 150 anni del tram a Torino
Oltre al potenziamento del sistema tramviario con nuovi percorsi, l’introduzione del sistema Brt (Bus Rapid Transit) e l’arrivo di nuovi mezzi (+70% della flotta rinnovata) con una forte crescita di quelli elettrici, più ecologici e silenziosi.
Grazie anche ai fondi del Pnrr quelli elettrici passeranno dall’11 al 63% del totale con considerevoli vantaggi per la qualità dell’aria in città (-61% di Co2 e -95% di particolato nelle emissioni). Entro il 2026 con 70 tram e 437 nuovi autobus urbani, Gtt metterà in atto un significativo rinnovamento del parco, e l’età media della flotta autobus urbana scenderà al di sotto dei 5 anni. L’obiettivo è aumentare i passeggeri di quasi 15 milioni rispetto al 2022.
I commenti del Comune di Torino e Gtt
«0L’obiettivo – ha spiegato Lo Russo – è dare ai cittadini un trasporto pubblico economico, efficiente e sostenibile, con particolare attenzione all’innovazione tecnologica e in linea con le politiche ambientali dell’Agenda 2030. Vogliamo un trasporto pubblico che diventi realmente competitivo con i mezzi privati e sia fortemente interconnesso e intermodale con il Servizio Ferroviario Metropolitano e la mobilità dolce. Pianificare il trasporto pubblico significa infatti pianificare l’intera città e sarà proprio l’intreccio del nuovo Tpl e degli investimenti che stiamo facendo con la pianificazione urbanistica e con il nuovo piano regolatore la sfida che vogliamo cogliere nei prossimi anni».
«Torino – ha aggiunto Foglietta – ha già una importante rete tranviaria, non sfruttata in tutte le sue potenzialità. Abbiamo quindi programmato tutte le possibili estensioni, realizzabili entro i prossimi 5 anni e nel frattempo abbiamo chiesto a Gtt di rimettere in esercizio tutti i tratti di rete tranviaria utilizzabile”. A ridurre i tempi di attesa concorreranno la priorità semaforica per i mezzi pubblici, per i quali lungo alcuni percorsi saranno dedicate corsie preferenziali e l’installazione di telecamere nei tratti più critici della viabilità cittadina, per evitare code causate da auto in transito o in sosta sugli spazi destinati al passaggio di bus e tram. I nuovi bus saranno più rapidi ma anche più ecologici: grazie anche ai fondi del Pnrr quelli elettrici passeranno dall’11 al 63% del totale con considerevoli vantaggi per la qualità dell’aria in città (- 61% di Co2 e -95% di particolato nelle emissioni)».
«Entro il 2026 con 70 tram e 437 nuovi autobus urbani l’azienda – ha concluso Lancione – metterà in atto un significativo rinnovamento del parco e l’età media della flotta autobus urbana scenderà al di sotto dei 5 anni. Al termine di questi interventi più di 8 viaggi su 10 a Torino saranno a trazione elettrica, totalmente ecologici e sostenibili. Il servizio sarà più attrattivo e stimiamo di aumentare i passeggeri di quasi 15 milioni rispetto al 2022. Torino sarà anche una delle prime Città in Italia ad avere una linea ‘Bus Rapid Transit”, autobus elettrici con ricarica a capolinea che con caratteristiche simili al servizio tranviario offriranno un’elevata capacità di trasporto passeggeri e maggiore velocità negli spostamenti».