«Se tra due settimane verranno effettuati i tagli alle risorse per il trasporto pubblico locale, così come previsto dalla Città Metropolitana milanese e dalla Provincia di Monza e Brianza, assisteremo al fallimento di questo settore, con ripercussioni sull’economia lombarda. Temo inoltre conseguenze drammatiche, a livello sociale, di ordine pubblico e di sovraccarico sulle strade». Questo è il commento del Presidente di Anav Lombardia, Alberto Cazzani, rilasciato a margine dell’incontro avuto con l’Assessore alle Infrastrutture e Mobilità, Alessandro Sorte, martedì 13 giugno, presso Palazzo Lombardia e durante il quale è stato presentato un documento che sottolinea le criticità del piano di tagli previsti dall’Agenzia TPL Milano, Monza e Brianza, Lodi, Pavia.

Anav Lombardia, no ai tagli al tpl

L’operazione non è limitata al solo periodo estivo, bensì è destinata a durare quasi un anno e mezzo, poiché i tagli entreranno in vigore dal primo luglio prossimo e proseguiranno fino all’entrata in vigore dei nuovi contratti di servizio. Vale a dire non prima di fine dicembre 2018. «Sempre ammesso – ha aggiunto Cazzani – che l’Agenzia sia in grado, in tempi tanto contenuti e con l’organizzazione di cui dispone, di realizzare tutti gli adempimenti finalizzati alle gare segnate in agenda alla fine del 2018». Ma il peggio è che l’Agenzia ha calcolato un ammontare complessivo di risorse mancanti pari a oltre 4,7 milioni di euro. Questo determina una riduzione dei corrispettivi dell’11,1% e per le imprese significa una riduzione fino a un quinto dei servizi forniti agli utenti. Verrebbero a mancare, di conseguenza, le corse anche negli orari di punta.

 Alberto Cazzano, il tpl è il motore della Lombardia

«Bisogna rendersi conto – ha concluso Cazzani – che le scelte individuate dall’Agenzia sono drammatiche per l’economia di tutto il territorio regionale. Tagliare ancora le corse, dopo le riduzioni già imposte dal 2011 ad oggi, significa di fatto privare il territorio di buona parte del servizio pubblico. Da un lato impedendo alle persone di raggiungere il proprio posto di lavoro e le scuole, se non attingendo alla motorizzazione privata. Dall’altro, imponendo alle aziende un drastico intervento sulle proprie risorse umane, con prevedibili ripercussioni negative di carattere sociale e sindacale». In data 14 giugno, Anav Lombardia, congiuntamente ad Asstra Lombardia, ha inviato una lettera congiunta al Presidente di Regione Lombardia, Roberto Maroni, in cui oltre a ribadire i concetti espressi all’Assessore Sorte, si sottolinea che “la conseguenza di privare i cittadini di parte dei servizi minimi essenziali può condurre a situazioni di estrema criticità, anche in termini di ordine pubblico, laddove avvenga che i numerosi viaggiatori da incarrozzare, in attesa alle fermate, si trovassero a non poter salire su mezzi che arrivano già al completo. Proprio nella zona milanese, il fallimento del Tpl assumerebbe i contorni di una bruciante metafora, che va ben al di là dei confini tematici del solo trasporto pubblico”. Viene richiesto quindi alla Regione, già direttamente impegnata nel Tpl con ingenti risorse proprie (oltre 400 milioni di euro), di governare anche questa vicenda prima che degeneri irrimediabilmente.

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