PRESENTAZIONE / NEXT Nx23: quel che vien…next!
La start up padovana Next Modular Vehicles ha sviluppato un modulo pensato per le applicazioni di trasporto pubblico on-demand (e non solo). I pod si agganciano lāuno allāaltro trasformandosi in autobus. Il dialogo ĆØ aperto per una Ā«partnership industriale con un costruttore di bus italianoĀ». Una navicella spaziale? Una casetta itinerante? Nulla di tutto questo. […]
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La start up padovana Next Modular Vehicles ha sviluppato un modulo pensato per le applicazioni di trasporto pubblico on-demand (e non solo). I pod si agganciano lāuno allāaltro trasformandosi in autobus. Il dialogo ĆØ aperto per una Ā«partnership industriale con un costruttore di bus italianoĀ».
Una navicella spaziale? Una casetta itinerante? Nulla di tutto questo. Questo strano oggetto su ruote si chiama Nx23, ĆØ nato a Padova, vanta poco piĆ¹ di 3,6 metri di lunghezza (estendibile agganciando piĆ¹ veicoli: ĆØ questo il bello) e ha lāambizione di rivoluzionare il concetto di mobilitĆ . Nel nome della modularitĆ e dei servizi on-demand. Dieci veicoli in strada a fine 2023, 50 usciranno dalle linee di produzione nel 2024. Lāora X della commercializzazione di massa ĆØ fissata nel 2026. In partnership con Ā«un importante produttore di autobus italianoĀ». Ma procediamo con ordine.
Le menti dietro Nx23 sono quelle di Next Modular Vehicles, start up tutta italiana fondata da Tommaso Gecchelin, che abbiamo incontrato a Milano insieme al Cco Domenico Giudici, allāingegnere capo Edoardo Fantin e al Senior Automotive Advisor Giacomo Marra. Insieme a loro siamo saliti a bordo del pod, facendo un piccolo viaggio per le strade della cittĆ . Dove ha calamitato gli sguardi stupiti e incuriositi di pedoni e automobilisti. E non potrebbe essere altrimenti.
Nx23, presto in strada a Milano
E proprio a Milano lāazienda ha in programma il lancio di un progetto pilota con lāagenzia di trasporto pubblico Amat, in partenza tra la fine del 2024 e lāinizio del 2025, grazie alla vittoria di un progetto europeo. Ā«Amat utilizzerĆ i nostri veicoli nellāambito di un nuovo servizio a richiesta. I cittadini potranno richiedere un veicolo tramite unāapplicazione mobile. Le navette saranno raggruppate in base alle esigenze di servizio e i passeggeri vedranno sul cellulare se devono spostarsi in unāaltra navetta per raggiungere la loro destinazioneĀ», ci racconta Tommaso Gecchelin.
Le capsule Next possono infatti funzionare come un singolo āvagoneā o collegarsi ad altri moduli in base alla domanda di trasporto in tempo reale. Durante le ore di punta, il veicolo puĆ² agganciarsi ad altri āpodā per far fronte allāaumento della richiesta. Nelle ore meno congestionate, la configurazione puĆ² adattarsi a un assetto piĆ¹ corto e leggero, ottimizzando lāuso dellāenergia e pianificando la domanda futura.
Un passo indietro. Lāidea di partenza Ā«sviluppata nella mia tesi di laurea – cosƬ Gecchelin -, ĆØ stata quella di ipotizzare cosa potrebbe succedere se le persone imbottigliate nel traffico si raggruppassero in veicoli condivisi a seconda della destinazione. Siccome i risultati erano incredibili e le potenzialitĆ di ottimizzazione estreme, abbiamo cercato di creare un concept che effettivamente permettesse alle persone di trasferirsi in maniera agevole tra vari veicoli, come logicamente non ĆØ possibile fare tra auto privateĀ». Ed ĆØ proprio questa la cifra essenziale di Next: molte capsule (fino a cinque) possono essere agganciate insieme meccanicamente (mentre lāallineamento ĆØ consentito da un sistema robotico informatico proprietario). Quando sono agganciati insieme, fino a tre pod creano un unico veicolo senza articolazioni.
PiĆ¹ di tre pod fanno un bus articolato
Quando vengono collegate piĆ¹ di tre capsule, i veicoli diventano selettivamente articolati. Le persone possono spostarsi da una capsula allāaltra attraverso la porta anteriore e posteriore di ciascuna capsula, dal momento che ogni pod ĆØ dotato di porte sui tre lati.
Unāapplicazione, quella della ācatenaā di pod agganciati lāuno allāaltro, che lāazienda si augura di introdurre su strada a partire dal 2026, anno in cui Ā«prevediamo di iniziare a gestire un servizio pubblico con pod che si collegano e si scollegano dinamicamenteĀ». Al momento il mercato di riferimento Ā«ĆØ quello dei servizi Vip, dei resort, delle destinazioni turistiche. Stiamo raccogliendo interesse anche dal settore aeroportuale, dove i veicoli potrebbero essere impiegati per il collegamento tra i parcheggi e il terminalĀ».
Il modello Nx23 ĆØ in fase di omologazione, mentre Ā«lāaltro modulo pod che abbiamo giĆ sperimentato a Padova ha superato i test di omologazione per la M1 IvaĀ», spiega il fondatore della startup.
Lāazienda opera a livello globale con una sede centrale a Padova, in Veneto, nel nord-ovest dellāItalia, e uno stabilimento di assemblaggio a Dubai, dove Next collabora dal 2016 con lāagenzia dei trasporti Rta. 15 le persone impiegate tra il quartier generale, dove ĆØ collocata la ricerca e sviluppo e la produzione prototipi, e gli Emirati. Un importante traguardo ĆØ stato raggiunto a metĆ del 2023 con un accordo di investimento da parte di Paradigma Management Consultancies, che ha iniettato 2,5 milioni di euro in Next Modular Vehicles.
Ad oggi circa 10 veicoli oggi coinvolti in progetti pilota, mentre 50 veicoli inizieranno a uscire dalle linee di produzione nel 2024, diretti al mercato europeo e mediorientale. Next si ĆØ concentrata finora nella validazione del prodotto. A metĆ 2024 si prevede lāinizio della commercializzazione in piccola serie, mentre Ā«nel 2026 prevediamo di iniziare la commercializzazione di massa. Per la commercializzazione su bandi pubblici e in ambito tpl stiamo discutendo una partnership con un produttore di autobus italiano, che ci permetterĆ di scalare questo sfidante mercato e passare a volumi produttivi maggiori, oltre le 500 unitĆ annueĀ», rivela Gecchelin.
Venendo alle specifiche tecniche, il veicolo presenta trazione full electric con potenza di picco di 90 kW. La batteria a ioni di litio lavora a 400 Volt e garantisce un accumulo di massimo 47 kWh. Ma Ā«il modello successivo avrĆ circa il doppio della capacitĆ Ā», garantisce Gecchelin. A bordo ci sono cinque sedute passeggeri, a cui si aggiunge spazio libero in grado di ospitare, nel rispetto delle masse ammesse, fino a dieci ulteriori passeggeri in piedi, per una capacitĆ totale di 15 effettivi oltre lāautista.
A compensare qualche innegabile elemento di acerbitĆ nella qualitĆ produttiva vi ĆØ il fatto che si tratta di un prodotto di pre serie ancora immerso in un processo di progressivi miglioramenti e aggiornamenti.
Ma non solo il trasporto passeggeri ĆØ sotto i riflettori. Sono in vista anche applicazioni nel mercato del trasporto merci, in particolare nei servizi dellāultimo miglio. Ci dice ancora Gecchelin: Ā«Unāaltra possibile applicazione ĆØ il collegamento tra un primo pod utilizzato per il trasporto passeggeri e un secondo pod utilizzato per il trasporto merci. A Padova stiamo per lanciare un progetto di locker dinamici nellāambito di una gara europea che abbiamo vinto. I pod saranno utilizzati per la consegna delle merci. Nel caso in cui alcuni pacchi non vengano consegnati, a fine giornata saranno collocati in un pod parcheggiato in un luogo strategico della zona interessata. I destinatari delle merci saranno informati della localizzazione del locker per poter ritirare i loro pacchiĀ».
E un altro progetto ĆØ in partenza: Ā«Nellāestate del 2024 avvieremo un nuovo progetto nella destinazione turistica di Courmayeur, attraverso una partnership con il Comune e lāoperatore ArrivaĀ».
Riccardo Schiavo