Fit-Cisl denuncia «Confusione e disservizi per la circolazione dei bus a Trieste». Trieste Trasporti replica: «Nessun passeggero è mai stato lasciato a terra né è mai stata superata la soglia massima disposta dalle norme regionali».

Fit-Cisl, disagi nel tpl a Trieste

Secondo la nota diramata dai sindacati, «in città si sta muovendo soltanto il 30% dei mezzi con i passeggeri lasciati a terra o stipati a bordo, in barba alle disposizioni sul distanziamento sociale. I disagi maggiori si stanno registrando proprio nel capoluogo regionale».

L’ad di Trieste Trasporti Aniello Semplice ha replicato: «In una situazione di straordinaria emergenza e difficoltà come quella attuale immaginare di poter affrontare e risolvere i problemi con un comunicato stampa è quantomeno velleitario. Trieste Trasporti rispetta le indicazioni e le disposizioni delle autorità e sta compiendo ogni ragionevole sforzo per assicurare il miglior servizio possibile con le risorse e le energie che oggi abbiamo a disposizione. Esiste un’ordinanza regionale che, in un quadro nazionale a dir poco cervellotico, ha avuto il grande merito, nel settore del trasporto pubblico, di dettare poche e chiare regole: a quelle noi ci atteniamo e dai dati oggettivi desunti dai dispositivi contapasseggeri (non stiamo quindi parlando di sensazioni) quelle regole sono state sempre rispettate. Nessun passeggero è mai stato lasciato a terra né è mai stata superata la soglia massima disposta dall’ordinanza regionale».

Trieste Trasporti, 75 per cento del servizio in funzione

«In questo periodo» prosegue l’amministratore delegato di Trieste Trasporti «facciamo circa 4 mila corse al giorno, che corrispondono al 75 e non al 30 per cento del servizio, con una media totale di 40 mila passeggeri al giorno (dieci passeggeri per corsa), contro i 150 mila passeggeri trasportati in condizioni normali: in altri termini, si tratta del 25 per cento di corse in meno a fronte del 73 per cento di passeggeri in meno. Naturalmente nulla vieta che invece di 4 mila corse al giorno se ne facciano 5 o 10 mila, a patto però che si trovino le risorse per coprire i costi».

«Noi» conclude Semplice «rimaniamo impegnati a garantire il massimo del servizio possibile, puntando sempre all’eccellenza operativa come ampiamente riconosciuto dai triestini, e continueremo ad ascoltare i bisogni della città e di ogni singolo cliente, provando a dare soluzioni in tempi rapidi ai problemi e alle necessità che dovessero insorgere (così come abbiamo fatto per l’ospedale di Cattinara, fin dal primo giorno di emergenza, e dallo scorso lunedì per le fasce serali). È in questa direzione che rivolgiamo e continueremo a rivolgere le nostre energie».

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