Le risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza andranno (anche) a rivoluzionare lo stato attuale – e futuro – del trasporto pubblico locale tricolore. Da un lato le sempre più impellenti necessità della transizione ecologica, dall’altro i bisogni delle città dello Stivale di migliorare i sistemi di mobilità, e nel mezzo i mastodontici stanziamenti messi in campo dal Pnrr per dare il “la” alla metamorfosi.

Ecco allora un prima prima accelerata grazie a 4,3 miliardi di fondi del Pnrr per finanziare 29 nuovi investimenti urbani e nove nuove linee. Nello specifico, Bologna, Catania, Firenze, Palermo e Taranto sono le città che più ottengono. Il capoluogo dell’Emilia-Romagna e quello della Toscana incassano 222 milioni a testa per la linea Corticella-Maggiore e per la tratta Le Piagge-Campi Bisenzio sulla linea 4.2 e poi altri 150 milioni ciascuna come integrazione a interventi già programmati (rispettivamente linea rossa e linea 3), come spiegato da Il Sole 24 Ore.

Il primato va in Sicilia, a Palermo (oltre 500 milioni), ma anche Catania (317 milioni) può esultare, così come Taranto e Bari, rispettivamente 264,4 e 159 milioni di euro.

E la capitale? A Roma vanno 220 milioni di euro per due importanti interventi: Il tram che collega la stazione di Termini e la Città del Vaticano e la tranvia di via Palmiro Togliatti. A Milano, invece, 156,5 milioni, per cinque interventi e anche per l’acquisto di 14 tram bidirezionali per la linea sette. Una manciata di milioni in più per Napoli, che ottiene 179,3 milioni per dieci interventi, uno dei quali riguardante la mobilità della città metropolitana.

A questi 4,3 miliardi di euro se ne aggiungeranno altri 4,7, per un totale di 9 miliardi di investimento per il tpl.

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