“Il nuovo piano bus Roma introduce una tariffa di ingresso in Città anche per gli autobus in servizio di trasporto pubblico di linea, autorizzati dal Ministero dei Trasporti. Si tratta, nella sostanza, di una vera e propria immotivata tassa che graverà sui servizi, e quindi sull’utenza, di almeno 1milione di euro all’anno”.

Piano bus Roma, Anav lancia l’allarme

Il Presidente ANAV Vinella lancia l’allarme, e in una nota con la quale chiede al Ministro dei Trasporti un urgente incontro, rammenta al dicastero che i servizi di linea di competenza statale hanno una rilevanza sociale che, senza gravare sulla finanza pubblica, svolgono una funzione integrativa/complementare rispetto a servizi assoggettati a obblighi di servizio pubblico. Il primo vero effetto del nuovo regolamento di Roma Capitale sarà quello di penalizzare e disincentivare lo svolgimento di tali servizi, a vari livelli autorizzati, che, in quanto tali, sono già preventivamente valutati dal medesimo Ministero in ordine all’impatto sulla circolazione stradale e alla compatibilità con il sistema infrastrutturale urbano.
La macroscopicità dell’errore commesso dall’Amministrazione capitolina è nei fatti. Basti considerare che gli oltre 100 operatori che attualmente effettuano collegamenti con l’Autostazione di Roma trasportano ogni anno oltre 8milioni di passeggeri, la maggior parte dei quali pendolari, soddisfacendo di fatto una quota rilevante delle esigenze primarie di mobilità che, diversamente, non sarebbero adeguatamente soddisfatte se non attraverso un ricorso alla mobilità privata. La scelta operata determinerà, dal 1° gennaio 2019, un aggravio consistente anche dei costi di produzione dei servizi di linea, oltre che oggettive difficoltà organizzative e operative. E a pagarne le conseguenze sarà, ancora una volta, l’utenza e la mobilità cittadina, in nome di una sbandierata tutela dell’impatto ambientale che gli autobus impiegati in questi servizi di linea non fa altro che agevolare.

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