Anav e Federalberghi si schierano in prima fila nella contestazione del “piano bus” voluto dalla giunta di Roma per limitare l’accesso e la circolazione di autobus turistici nel centro della capitale. Il piano proposto dall’assessore Linda Meleo prevede un aumento di 17 volte, cioè del 1.700 per cento, delle tariffe di accesso dei bus. Secondo Tullio Tulli, direttore di Anav, Roma è l’unica capitale ad imporre delle tariffe di accesso ai centri cittadini; nel resto d’Europa, ad essere tariffata (e di conseguenza regolamentata, con creazione di appositi spazi etc.) è la sosta, con tariffe semmai anche differenziate per i bus turistici. L’ennesima presa di posizione di Anav sul tema è arrivata nella giornata di ieri durante una conferenza stampa convocata da una serie di associazioni interessate ai movimenti turistici nella città di Roma.

piano bus roma protesta anav

Piano bus Roma, danni gravissimi per l’economia

A promuovere l’appuntamento, volto a fare il punto della situazione sui piani della giunta Raggi in tema di circolazione di autobus turistici, sono stati Anav, che riunisce oltre 550  imprese attive nel trasporto pubblico locale, nel noleggio autobus con conducente e nel settore delle autolinee nazionali ed internazionali di lunga percorrenza; Federalberghi, associazione degli albergatori romani; Fiavet Lazio; Guide Roma Federagit; Unindustria, Confcommercio e Confesercenti e altri rappresentanti di categoria. Come si apprende da una nota stampa, unanime è stata la denuncia dei danni che potrebbe provocare la decisione del comune di Roma se venisse applicata fino in fondo: il turismo nella città capitolina, che è già afflitta da gravi problemi (bassa qualità dei servizi, soprattutto di trasporto; abusivismo commerciale e di residenze abitative; evasione fiscale, che falcidia le risorse da destinare proprio ai servizi pubblici), subirebbe un danno gravissimo, sia in termini di diminuzione di presenza che di perdite economiche e occupazionali per i settori interessati.

Un turista su tre arriva con autobus turistico

Secondo i dati delle associazioni della filiera turistica, attualmente sono 17 milioni gli arrivi, di cui oltre il 30% in autobus turistici, per 40 milioni d presenze annue di turisti nella città di Roma. Questi flussi di turisti danno lavoro a 150.000 addetti, generando il 10,3% dell’intero PIL cittadino. L’approvazione del Piano Meleo – sostengono le associazioni – comporterebbe il sostanziale azzeramento dei flussi turistici in autobus con conseguente “crollo” di arrivi e di presenze nella Capitale nell’ordine, rispettivamente di 1,5 milioni e 3,6 milioni di turisti, mentre sono circa 12mila i posti di lavoro che andrebbero persi. Inoltre, gli operatori sostengono che non si può ignorare il fatto che per il 2018 i pacchetti turistici sono stati già definiti da tempo e, quindi, ogni modifica al piano degli accessi dovrebbe essere adottato con largo anticipo, pena gravi conseguenze economiche anche sul piano del rispetto delle clausole contrattuali.

Associazioni in cerca di dialogo sul piano bus

L’incontro promosso dalle associazioni aveva comunque l’obiettivo di promuovere un dialogo con l’amministrazione alla ricerca di soluzioni che vadano incontro alle reciproche aspettative; in questo senso, nel corso del convegno, è stato presentato uno studio dell’Università La Sapienza di Roma sul benchmark con le altre capitali europee della politica dei bus turistici e l’analisi degli eventuali impatti ambientali dei movimenti dei mezzi destinati al flusso turistico negli ambiti cittadini: risultati che dimostrano che l’impatto dei bus turistici è comunque limitato rispetto a quello dei mezzi privati o di autobus meno ecologici.

(foto: Corriere della sera)

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