di Gianluca Celentano

Le notizie sul lavoro di questi giorni portano alla ribalta mediatica il tema delle pensioni che inevitabilmente sta suscitando polemiche. Da quanto si apprende dalle ultime bozze del testo di bilancio sembrerebbe che sia stata gettata acqua sul fuoco, confermando il ritorno di quota 103 legata al contributivo cioè, 62 anni di età e 41 di contributi. Non è chiaro se ci saranno incentivi per chi vuole rimanere nel mondo del lavoro o tagli al costo del lavoro, ma una cosa è certa per gli autisti: l’inderogabile time out al 68° anno di età della patente del bus.

Lambrate un polo rappresentativo

Il mondo dei conducenti è sostanzialmente diviso tra individualisti e realisti, cioè fra coloro garantiti da buone contrattazioni e altri che collaborano o vivono nella precarietà. Tra questi c’è chi ha la volontà (e il coraggio) di raggiungere obiettivi per l’interesse comune.

Come avviene ogni giorno in tutta Italia e nelle metropoli, anche a Milano Lambrate in piazza Monte Titano, quotidianamente migliaia di persone rinunciano alla loro autovettura usufruendo dell’interscambio fra Trenord-metro e le navette private dirette nelle loro località di lavoro.

Il piazzale prevede la sosta dei bus ma più volte sono state segnalate in tutte le direzioni (anche ad ATM Milano) le importanti carenze infrastrutturali di cui soffre lo spazio. Mancanza di bagni, auto in divieto di sosta, manovre difficoltose per la presenza di pedoni negli spazi di manovra e un’uscita dal parcheggio un po’ troppo legata alla fortuna per la mancanza di visibilità. Questi sono solo alcuni degli aspetti dibattuti dagli autisti – compresi quelli della partecipata milanese – a cui non è seguita una risposta.

Appello a Salvini

In questo contesto mi avvicina Sergio, che dispone ancora per un solo anno della sua patente, ma vuole continuare a guidare anche dopo la pensione. Mi chiede di poter fare un appello al ministro delle Infrastrutture Salvini (segue filmato) mettendomi davanti una cruda considerazione. Sergio sostiene che i piccoli e medi vettori sopravvivono soprattutto grazie ai servizi shuttle cioè quelli che svolge lui a Lambrate e, ogni giorno, si esercitano in tutta Italia dove sia presente una località di interscambio.

Racconta che avrebbe una possibilità di lavoro a chiamata da parte di un vettore il quale, pur offrendo un’interessante retribuzione, non trova conducenti giovani.

Come già riportato in precedenza, occorre recepire anche in Italia la normativa che non revochi la patente ai 68 anni. Infatti si tradurrebbe nell’immediatezza e senza costi come un tampone dell’emergenza carenza conducenti. Un passaggio inevitabile per allinearsi alle regole Ue su base volontaria, obiettivamente distante dalle attuali discussioni sulle pensioni. Forse più un rimedio verso la storica incapacità e scarsa lungimiranza del settore nel conquistare e motivare personale e giovani.

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