Operatori di bus turistici esclusi dai fondi del DL Rilancio, ANAV alza la voce
Anav, decreto rilancio: niente compensazione dei mancati introiti per gli operatori di bus turistici. L’associazione di categoriaĀ alza la voce. Ā«Ć immotivata nelle ragioni e molto grave negli effetti la cancellazione della norma a favore del trasporto di passeggeri con autobus non soggetto a obblighi di servizio pubblico approvata all’art. 214 in fase di conversione in […]
Anav, decreto rilancio: niente compensazione dei mancati introiti per gli operatori di bus turistici. L’associazione di categoriaĀ alza la voce.
Ā«Ć immotivata nelle ragioni e molto grave negli effetti la cancellazione della norma a favore del trasporto di passeggeri con autobus non soggetto a obblighi di servizio pubblico approvata all’art. 214 in fase di conversione in legge del DL Rilancio dalla Commissione Bilancio della CameraĀ».
Questa la dichiarazione rilasciata da Giuseppe Vinella Presidente di ANAV/Confindustria, lāAssociazione di categoria delle aziende del settore.
A delinearsi, secondo il vertice di ANAV, ĆØ una distorsione della libera concorrenza, giĆ sottolineata dal professor Paolo Beria in un recente intervento.
ANAV, Decreto Rilancio: cancellazione immotivata
“La cancellazione dellāemendamento approvato all’art. 214 ĆØ in primo luogo del tutto immotivata. Non comportava alcuna spesa aggiuntiva a carico dello Stato ma si collocava nell’ambito degli stanziamenti giĆ stabiliti nel DL Rilancio”.
“Ma la cancellazione della norma ā prosegue Vinella – ĆØ soprattutto molto grave negli effetti. Penalizza ingiustamente e ulteriormente le 6.000 aziende italiane del settore del trasporto commerciale con autobus, giĆ duramente provate dagli effetti del covid-19. Inoltre, determina una inaccettabile discriminazione concorrenziale con il trasporto ferroviario non soggetto a obblighi di servizio invece beneficiario della norma contenuta nel medesimo art. 214, della quale non si potrĆ non tener conto nelle prossime settimane”.
“Questa situazione non ĆØ accettabile e quindi ā conclude Vinella – a nome dellāintera categoria, chiedo a Governo e Parlamento un pronto intervento correttivo, in coerenza con la norma giĆ approvata e poi ingiustamente cancellata, che giĆ dal prossimo provvedimento dāurgenza possa recuperare questa insostenibile situazione”.